(ANSA) - GENOVA, 14 LUG - Un protocollo per la
partecipazione e il confronto nell'ambito del Pnrr e del piano
nazionale per gli investimenti complementari e un tavolo di
lavoro tra Regione Liguria e le organizzazioni sindacali
confederali. Lo ha deliberato la Giunta regionale stabilendo le
modalità dello svolgimento di tavoli periodici, sia di settore
sia territoriali, sui progetti di investimento e sulle ricadute
economiche e sociali, sulle filiere produttive e industriali
nonché sull'impatto diretto e indiretto anche nei singoli ambiti
territoriali e sulle riforme settoriali in modo da assicurare un
confronto costante tra le parti.
"La Liguria si è mossa veloce, in fretta ed è allineata per la
ripartenza della Liguria dopo la pandemia e per sfruttare al
meglio delle possibilità che ci offre il Pnrr - spiega il
presidente della Regione Liguria Giovanni Toti -. I tavoli di
lavoro saranno fondamentali per incrementare quello spirito di
collaborazione che ci ha permesso di spiccare nel panorama
nazionale prima con il modello Genova ora con il modello
Liguria. Turismo, artigianato, immobiliare, crociere, portualità
sono tutti i nostri principali settori di traino e crescita che
sono ripartiti con slancio per un'occasione straordinaria che
siamo pronti a cogliere grazie anche ai fondi del Pnrr".
Ciascun tavolo sarà convocato con regolarità e potranno essere
invitati i rappresentanti delle amministrazioni. Regione Liguria
riferirà sull' attuazione degli interventi, sulle riforme
settoriali e sui progetti di investimento, sulle ricadute
economiche e sociali, sulle filiere produttive e industriali e
riguarderà, in modo preventivo, i profili che hanno una ricaduta
diretta o indiretta sulle condizioni di lavoro e
sull'occupazione; particolare attenzione sarà data al
monitoraggio della transizione digitale, transizione ecologica,
occupazione giovanile e femminile, coesione territoriale,
inclusione sociale con specifico riferimento alle persone
fragili, con disabilità e non autosufficienti; all'utilizzo
delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del
Piano nazionale complementare anche in relazione e sinergia con
gli interventi previsti dai Fondi strutturali e di investimento
europei e dal Fondo per lo sviluppo e la coesione; alle
politiche necessarie ad assicurare processi di riconversione
(come automotive, energie rinnovabili, siderurgia, economia
circolare, digitalizzazione e sistemi di reti di
telecomunicazioni, Pubblica amministrazione) con particolare
riferimento alle politiche industriali; agli aspetti che hanno
ricaduta diretta o indiretta sul lavoro. (ANSA).