(ANSA) - ROMA, 06 GIU - Nuove competenze e nuovo mecenatismo,
rapporto tra pubblico e privato, Fin Tech, e ancora musei come
asset del turismo, divulgazione culturale, progetti di sviluppo
dedicati alle città d'arte, per un rilancio della cultura che
passi anche da maggiori tutele per i lavoratori di un settore in
cui la creatività si accompagna alla discontinuità e
all'atipicità: sono solo alcuni dei temi che animeranno la
seconda edizione degli Stati Generali Mondo Lavoro della
Cultura, in programma a Roma a Palazzo Bonaparte dal 21 al 24
giugno.
Finalmente possibili in presenza (dopo la prima edizione
virtuale svoltasi l'anno scorso a Parma), gli Stati Generali
coinvolgeranno in 8 meeting circa 60 relatori, per rivolgersi a
una folta platea di aziende di settore, manager, istituzioni,
associazioni, artisti, ricercatori e studenti con un obiettivo,
quello di farsi promotori, dopo lo stop forzato dovuto alla
pandemia, di un nuovo inizio per il mondo della cultura e
dell'arte a partire proprio dal lavoro. Nelle 4 giornate
l'imperativo sarà dunque parlare di sviluppo, innovazione,
investimenti, giovani e nuove tecnologie incrociando idee e
progetti: come ha spiegato Pier Carlo Barberis, fondatore nel
2019 degli Stati Generali Mondo Lavoro, presentando la
manifestazione in Campidoglio, "non si parlerà di crisi, daremo
spazio solo a chi porta soluzioni e positività". Evitando di
focalizzarsi sui problemi con cui il settore combatte da anni e
concentrandosi solo su punti di forza e buone pratiche, gli
Stati Generali - organizzati in collaborazione con Arthemisia e
con il sostegno di Generali Valore Cultura - proveranno a
tracciare la strada per realizzare concretamente un cambiamento,
nella convinzione che parlare di cultura significa parlare di
economia. (ANSA).