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PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
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Marenghi, il Pnrr è la più imponente occasione riforma del Paese

'Necessario adottare risposte nuove e strutturali'

Redazione ANSA BOLOGNA

(ANSA) - BOLOGNA, 07 APR - Il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, "è la più imponente occasione di riforma di cui dispone il nostro Paese. Un'opportunità e una sfida che dobbiamo usare al meglio delle nostre capacità". Così, in un passaggio delle sue conclusioni al 'Sustainable Economy Forum' di San Patrignano, nel Riminese, il vicepresidente di Confindustria, Alberto Marenghi.
    "Il contesto, e lo sappiamo tutti, è profondamente mutato - ha argomentato -: prima a causa della pandemia e oggi a causa delle crescenti tensioni geopolitiche, per questo dobbiamo guardare alla sostenibilità, economica, sociale e ambientale, con un occhio molto più attento di ieri ai vincoli e alle priorità attuali oltre che ai bisogni futuri". D'altronde, ha argomentato ancora, "oggi lo scacchiere globale è dominato da un clima di profonda tensione e di incertezza dovuto al conflitto Russia - Ucraina che ha un impatto sulle attività economiche molto pesante. Secondo un'indagine campionaria condotta dal Centro studi di Confindustria, rischiamo che nel giro di tre mesi quasi il 50% delle aziende manifatturiere siano costrette a riduzioni della produzione".
    Si tratta, ha proseguito Marenghi in un latro passaggio del suo intervento al Forum riminese, di "fattori frenanti di quella ripresa economica che, con la messa in campo del Pnrr, il Governo stimava in una crescita del Pil per quest'anno superiore al 4%. Purtroppo, le attuali previsioni non confermano questa tendenza: parliamo, nello scenario più ottimistico e quello maggiormente auspicato in cui la guerra finisca nel giro di tre mesi, di una crescita prevista del Pil per il 2022 di 1,9 punti percentuali secondo i dati del Centro studi di Confindustria".
    Quindi, ha concluso, "davanti a questa prospettiva è necessario adottare risposte nuove e strutturali, capaci di interpretare un cambiamento che si prefigura come tutt'altro che temporaneo, a partire dal fronte energetico". (ANSA).
   

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