(ANSA) - ROMA, 07 APR - "L'industria sta vivendo un periodo
di grande incertezza dovuto al conflitto e alle sue
ripercussioni economiche. Nelle filiere più esposte al consumo
energetico, la preoccupazione è enorme per le possibili chiusure
e le gravi conseguenze sociali" , avverte il vicepresidente di
Confindustria per le Filiere e le Medie imprese, Maurizio
Marchesini, intervenendo agli 'Innovation days', roadshow del
Sole 24 Ore e Confindustria per un focus su digitalizzazione e
sostenibilità.
"Oggi, con una bolletta energetica per l'industria che rischia
di raggiungere i 60 miliardi nel 2022, lo spazio di assorbimento
di questi spaventosi aumenti di costo a discapito dei margini
aziendali è finito. Per adesso con grande senso di
responsabilità le filiere industriali italiane si sono
trattenute dallo spostare su clienti e consumatori tali aumenti,
unica ragione per cui l'inflazione, al netto dell'energia e dei
beni importati, è ancora ferma all'1,7%. Tuttavia - ha
proseguito - credo che questa sciaguratissima guerra accelererà
la transizione ambientale ed energetica e darà un impulso
ulteriore a quella digitale. In questa cornice, il piano
Transizione 4.0 nelle sue declinazioni di investimenti e
formazione deve mantenere un ruolo centrale nel Pnrr per portare
a compimento la trasformazione dei processi produttivi verso
modelli più competitivi e sostenibili". Per questo
Confindustria, dice ancora Marchesini, "ritiene fondamentale
rafforzare il confronto col Mise e con il Governo anche per
cogliere appieno la sfida che rappresentano il Pnrr e il
pacchetto Fit for 55, valutando una loro rimodulazione rispetto
a uno scenario che è completamente mutato e rispetto alle nuove
priorità del Paese, come per esempio la pianificazione di
investimenti per sostituire la quota di gas russo in Europa".
(ANSA).