(ANSA) - ROMA, 07 APR - Per il mondo delle costruzioni "non
riteniamo che in questo decreto ci siano misure sufficienti per
il ristoro delle aziende di costruzione, che è fortemente
collegato con lo sviluppo del Paese". Lo afferma Gabriele Buia,
presidente dell'Ance in audizione al Senato, sul decreto
Ucraina-bis, precisando di accogliere "con favore l'impegno del
Governo, assunto ieri nel Documento di Economia e Finanza 2022,
a varare in tempi brevi nuove misure, che vadano ben oltre le
soluzioni finora adottate, per fare fronte all'incremento dei
prezzi nelle opere pubbliche".
Nelle ultime settimane, continua Buia, "vi è stato un rapido
peggioramento delle condizioni del mercato delle costruzioni
dovuto all'incontrollato aumento delle materie prime e alla
difficoltà di reperimento delle stesse", e ben "54 dei 56
materiali monitorati dal Ministero delle Infrastrutture avevano
superato la soglia di allarme dell'8% con aumenti del 70-80%".
La situazione, aggiunge il presidente dell'Ance, "ha ormai
raggiunto un tale livello di allarme da mettere in serio
pericolo la realizzazione delle opere pubbliche in Italia ed in
particolare quelle previste dal Pnrr. Le misure sin qui adottate
- avverte Buia - sono molto limitate e hanno tempi di attuazione
lunghissimi, incompatibili con l'emergenza del momento. L'86%
dei settori industriali - ricorda - è mosso dal settore delle
costruzioni", e bisogna tener presente "che 108 degli oltre 200
miliardi dei progetti del Pnrr passano dal settore delle
costruzioni". (ANSA).