(ANSA) - CROTONE, 21 DIC - Una previsione occupazionale di
1.960 nuove assunzioni di cui 550 nel mese di Dicembre 2021
nella provincia di Crotone, di 5.800 nella regione Calabria e
complessivamente in Italia circa 354.000. Le previsioni relative
al mese di Dicembre 2021 risultano essere superiori persino a
quelle registrate a Dicembre 2019 di ben 710 unità, e di 160
unità rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. E' quanto
emerge dall'esame dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio
di Crotone che ha elaborato i dati dell'ultima indagine
campionaria a cadenza trimestrale sulla domanda di lavoro
espressa dalle imprese dell'industria e dei servizi, realizzata
da Unioncamere e dall'ANPAL nell'ambito del Sistema Informativo
Excelsior, relativi alle previsioni occupazionali per il periodo
Dicembre 2021-Febbraio 2022.
"Nonostante il clima di incertezza derivante dagli sviluppi a
livello internazionale della pandemia e delle tensioni sui
prezzi dell'energia e delle materie prime, il tessuto
imprenditoriale provinciale ha voglia di ripartire e sta
puntando sulle prossime festività per contare su un rilancio
come attestano assunzioni programmate dalle imprese per dicembre
- è il commento del Commissario straordinario della Camera di
commercio di Crotone Alfio Pugliese - E' evidente che la domanda
di lavoro è trainata prevalentemente dai contratti a tempo
determinato necessari per fronteggiare al meglio le festività
natalizie".
Nel 26% dei casi, è scritto in una nota, le entrate saranno
stabili, ossia con contratti a tempo indeterminato o di
apprendistato, mentre per il restante 74% si tratterà di
contratti a termine; nello specifico, di contratti a tempo
determinato o altra tipologia contrattuale con durata
predefinita. Le nuove assunzioni si concentreranno per il 70%
dei casi nel settore dei Servizi, il restante 30% nel settore
Industria e per il 73% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
Nel dettaglio, rispetto alle 550 assunzioni circa 100 unità
saranno assunte nel settore dedicato ai servizi alle persone, 90
unità nel settore del commercio, 80 unità nel settore dei
servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici, 70 unità
nel settore delle costruzioni, 70 unità nel settore operativi di
supporto alle imprese e alle persone e infine 140 unità ad altri
settori. In base alla classe dimensionale circa il 73,04% delle
nuove assunzioni riguarderà imprese fino a 49 dipendenti (circa
590 unità); mentre il 15,30% interesserà le imprese con
dipendenti da 50-249 unità (circa 130 unità) e il restante
11,66% ad imprese con classe dimensionale superiore a 250
dipendenti (circa 30 unità).
Circa il 18% delle nuove assunzioni sarà destinato alle
figure di dirigenti, specialisti e tecnici (quota inferiore alla
media nazionale, 20%); il 16% destinato agli impiegati, il 27%
destinato ai professionisti commerciali e dei servizi, il 29%
destinato alle figure operai, specializzati e conduttori
impianti; e infine il 10% destinato a profili generici.
Le nuove assunzioni interesseranno per il 28% giovani, con
meno di 30 anni di età e verrà richiesta al 68% esperienza
professionale specifica o nello stesso settore. Infine in base
al titolo di studio al 17% dei nuovi assunti verrà richiesta la
laurea; al 38% il diploma scuola media superiore; al 20% dei
casi la qualifica o diploma professionale mentre la scuola
dell'obbligo verrà richiesta solo nel 25% delle nuove
assunzioni.
In 30 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a
trovare i profili desiderati, e prevedono assunzioni pari al 9%
del totale richiesto.
Le nuove assunzioni richieste nel mese di Dicembre 2021
interesseranno per il 43,7% all' area aziendale dedicata alla
produzione di beni ed erogazione del servizio, il 25,5% alle
aree commerciali e della vendita, il 12,8% alle aree tecniche e
della progettazione, l' 11,3% all'area della logistica infine
solo il 4% all'area amministrativa. Nel dettaglio, le
professioni più difficili da reperire risultano rientrare per il
32,3% nell'area della logistica, il 41,4% nelle aree tecniche e
della progettazione, il 35% nell'area aziendale dedicata alla
produzione di beni ed erogazione del servizio, il 13,6%
nell'area amministrativa e infine il 15% delle aree commerciali
e della vendita. (ANSA).