Ansareg camera di commercio
(ANSA) - COSENZA, 04 SET - Si è tenuta, nel "Salone Mancini"
della Camera di Commercio di Cosenza, la cerimonia di consegna
della seconda edizione del "Premio giornalistico internazionale
Terre di Calabria".
Istituito dalla Camera di Commercio di Cosenza nel 2017, il
riconoscimento si pone l'obiettivo di promuovere la conoscenza
di un territorio che ha sempre più bisogno di "essere
raccontato" per le sue tradizioni e per le realtà produttive
poco note al grande pubblico internazionale.
La seconda edizione ha visto confrontarsi oltre 30 candidati
provenienti da Russia, Slovenia, Germania, Olanda, Spagna,
Australia, Svizzera, Albania, Portogallo, Brasile, Romania e
Inghilterra, oltre che dall'Italia, che hanno risposto
all'avviso di partecipazione pubblicato nel 2019, cui è seguito
un press tour di tre giorni durante il quale 15 giornalisti
stranieri hanno raccolto spunti e suggestioni per articoli e
video destinati ad importanti riviste e televisioni dei vari
Paesi di origine.
La cerimonia di premiazione, che doveva svolgersi nell'aprile
del 2020, è stata posticipata a causa del Covid19 e si è potuta
finalmente svolgere ieri sera nel pieno rispetto delle norme di
contenimento della pandemia.
A Gina de Azvedo Marques (Portogallo) è andato il premio per il
"Miglior articolo foto-giornalistico apparso sulla stampa
estera", mentre Isa Grassano ha ottenuto il premio per il
"Miglior articolo foto-giornalistico apparso sulla stampa
italiana".
Per la categoria "Miglior servizio radio - TV" si sono
aggiudicati il premio Hamid Masoumi Nejad (Iran) per la stampa
estera e Bruno Gambacorta per la stampa italiana.
Christina Hofferer (Germania) e Vincenzo Petraglia (Italia),
infine, hanno vinto i due "Premi della Giuria".
"Il Premio Terre di Calabria - afferma il presidente della
Camera di commercio di Cosenza, Klaus Algieri - è, innanzitutto,
un riconoscimento al racconto delle altre verità . Quelle verità
fatte di bellezza, cultura, natura, eccellenza, che facilmente
soccombono ad una narrativa troppo spesso concentrata, anche
consapevolmente, sugli aspetti negativi, che pure esistono ma
che non bastano, da soli, a descrivere la realtà. Si tratta di
una semplificazione che alimenta un circolo vizioso e che
finisce per distorcere la percezione che si ha della Calabria,
soprattutto al di fuori dei suoi confini. Abbiamo il dovere di
correggere e superare questa distorsione, ma per farlo occorre
un richiamo forte alla responsabilità dei media, in primis, e
poi di tutti noi, nel raccontare in modo diverso la nostra
terra." (ANSA).