(ANSA) - BOLOGNA, 16 APR - Una recessione 2020 meno profonda
delle stime iniziali e una ripresa lievemente più sostenuta
quest'anno. È quanto emerge dall'edizione di aprile degli
Scenari per le economie locali di Prometeia, analizzati
dall'Ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna. Secondo le
ultime stime il Pil regionale dell'anno scorso dovrebbe essere
calato del 9%, molto peggio di quanto accaduto nel 2009. Per il
2021 si attende una ripresa del 5,5%, contenuta dal prolungarsi
della pandemia nella prima metà dell'anno.
Come per il resto del Nord, il calo del Pil registrato l'anno
scorso è peggiore della media italiana (-8,9%), ma la crescita
attesa lungo la via Emilia supera quella attesa per il Paese nel
complesso (+4,7%). Le previsioni di crescita dell'Emilia-Romagna
sono pari a quelle del Veneto e per entrambe le regioni
l'aspettativa è quella di tenere un passo in linea a quello
della Francia. Si tratta di una crescita comunque inferiore a
quella attesa per il Pil mondiale (+5,9%), con Cina (+8,6%) e
Usa (+6,2%) a fare da locomotive e l'Area euro (+4,2%) più
staccata.
A trainare la ripresa in Emilia-Romagna saranno gli
investimenti fissi lordi (+14%) e le vendite all'estero
(+12,7%). La ripresa dei consumi (+4,2%) sarà invece al di sotto
della dinamica del Pil (+4,2%) per via delle limitazioni imposte
dalla pandemia e della riduzione del reddito disponibile. Sul
fronte dei settori, nel 2020 il colpo più duro è stato accusato
dall'industria (-10,3%) seguita dai servizi (-8,4%), mentre la
caduta dell'attività è stata più contenuta nelle costruzioni.
Nel 2021 la ripresa sarà limitata nei servizi (+3,8%), mentre
risulterà molto più rapida nell'industria (9,3%). Incentivi e
piani di investimento pubblico spingeranno le costruzioni:
+11,6%. (ANSA).