(ANSA) - PERUGIA, 09 NOV - "Le assunzioni programmate dalle
imprese per questo mese di novembre in provincia di Perugia sono
2.230. Rispetto a un anno fa arretriamo del 26,6%. In valore
assoluto, 810 entrate al lavoro in meno. Su base regionale le
assunzioni programmate saranno, nel mese di novembre, 2.800
(-28,2%)". E' quanto ha reso noto Mario Pera, segretario
generale della Camera di commercio di Perugia, illustrando i
dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da
Unioncamere e Anpal, relativi al mese di novembre 2020 e al
trimestre novembre 2020-gennaio 2021.
"E non sono buone notizie", ha detto Pera.
"Negativi - ha spiegato - i dati anche se l'osservazione si
sposta sul trimestre novembre 2020-gennaio 2021. Sono 7.320 le
entrate al lavoro previste quest'anno contro le 10.150 del 2019,
con una perdita di 2.830 posti, pari al 27,9%".
"Meno lavoro, ma anche meno lavoro stabile e di qualità" ha
aggiunto il segretario Mario Pera, secondo quanto riferisce un
comunicato dell'ente camerale. "A Novembre 2020 delle 2.230
assunzioni solo il 31% sarà con contratto a tempo indeterminato
o di apprendistato, mentre il 69% sarà a termine, a tempo
determinato o altri contratti con durata predefinita". "Rispetto
a un anno fa, la differenza è marcata - ha osserva il segretario
Pera - a novembre 2019 le assunzioni a tempo indeterminata
raggiunsero il 39%, otto punti più di quest'anno. Non va meglio
su base regionale Umbria, al contrario. Sempre in questo
novembre '20, le assunzioni previste saranno 2.800, in flessione
del 28,2%, corrispondente a 1.100 entrate in meno".
L'Umbria peggiora sia la media nazionale (-24,3), che quella
della circoscrizione Centro Italia (- 26,3%). Dalla rilevazione
Excelsior di novembre si ricava che solo due regioni, Marche e
Toscana, hanno un risultato peggiore di quello dell'Umbria.
I settori che creano più lavoro sono quelli dei Servizi, dove
si concentrerà il 60% delle assunzioni previste, mentre a
livello dimensionale le imprese più dinamiche sono quelle con
meno di 50 dipendenti, dove trovano nuova occupazione sette
lavoratori su 10.
Ai giovani con meno di 30 anni andrà una quota di posti di
lavoro pari al 30%, il 18% sarà destinato a dirigenti,
specialisti e tecnici, l'11% delle entrate previste sarà
destinato a personale laureato.
Le imprese con almeno un dipendente, che prevedono assunzioni a
novembre '20 sono l'8% del totale, in calo di tre punti in un
anno.
Mismatching tra domanda e offerta di lavoro, ancora molto alto:
in 38 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a
trovare i profili desiderati. (ANSA).