Chiara Ambrogio, giovane
ricercatrice piemontese dal lungo curriculum internazionale ora
attiva al Centro di biotecnologie molecolari dell'Università di
Torino, è stata insignita oggi a Palazzo Lascaris del premio
Marcellina Gilli. Istituito dal Consiglio regionale nel 2020,
nell'ambito dell'attività della Consulta femminile regionale, il
riconoscimento intende valorizzare le donne che in Piemonte si
sono affermate nei diversi ambiti dell'imprenditoria, del
lavoro, della ricerca o dell'impegno sociale e civile,
costituendo un esempio per la piena affermazione del ruolo e
della personalità delle donne nella società.
"E' un grande piacere premiare una giovane ricercatrice
piemontese che si è distinta a livello internazionale per meriti
e capacità - sottolinea il presidente del Consiglio regionale,
Stefano Allasia -. E' un esempio di eccellenza per le nuove
generazioni, perché la ricerca scientifica è un fattore
fondamentale per lo sviluppo della società e il mettere talenti
e competenze al servizio della comunità rappresenta un elemento
indispensabile per il progresso civile".
"Dopo sei anni in Spagna e quattro negli Stati Uniti ho avuto
l'opportunità di continuare la mia ricerca in Italia, nella mia
regione di origine ed è quindi per me un ritorno importante, sia
dal punto di vista personale sia professionale - osserva
Ambrogio -. Lo scienziato ha molte caratteristiche in comune con
l'atleta: la costanza, la perseveranza, l'umiltà, l'impegno
nell'allenamento e la capacità di ripartire traendo insegnamento
anche dai fallimenti. C'è però una differenza importante, perché
l'atleta ha il pubblico a sostenerlo. Mi auguro quindi che
eventi come questo aiutino ad eliminare anche questa differenza
e a far conoscere il lavoro degli scienziati perché il supporto
del pubblico è fondamentale per il raggiungimento degli
obiettivi della ricerca".
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