Uno dei problemi che ancora
attraversa il mondo del bullismo e del cyberbullismo tra i
giovani è il suo riconoscimento come tale, e questo per vari
motivi, in primo luogo l'ignoranza digitale dei genitori,
insieme a una certa pigrizia e incompetenza, per questo bisogna
lavorare ancora moltissimo in termine di sensibilizzazione delle
famiglie e del mondo scolastico "perché in molti casi i ragazzi
da soli non ce la fanno". È questo il senso di un incontro di
oggi al Salone del Libro di Torino, nell'Arena Piemonte, su
'Bullismo e Cyberbullismo', promosso dal Consiglio regionale del
Piemonte, Corecom e garante per l'Infanzia e l'adolescenza della
Regione Piemonte, al quale hanno partecipato centinaia di
ragazzi e genitori. "Le parole oggi feriscono e anche uccidono
più delle botte", ha detto Ivano Martinetti, consigliere
regionale. La psicologa Daniela Pajardi, rivolgendosi ai ragazzi
li ha invitati a "risvegliare da un certo torpore i propri
genitori" chiedendo loro più aiuti e interessandoli
direttamente. "E' vero - ha aggiunto - talvolta reagiscono in
modo esagerato e fuori contesto, ma voi non mollate, insegnate
loro ad aiutarvi".
La garante per l'infanzia Ylenia Serra ha ricordato come sia
in uso da febbraio una speciale app pensata proprio per i
minori, 'app Digi-Core', frutto di un lavoro di due anni su un
apposito progetto europeo nato nel 2021 mentre il vicepresidente
del Consiglio regionale, Daniele Valle ha ricordato come le
istituzioni siano sempre più coinvolte su questo tema e come il
Piemonte sia stata una delle prime regioni italiane ad approvare
nel 2018 un'apposita e articolata legge in collaborazione con il
Corecom, che ha consentito in questi anni di promuovere azioni
importanti di contrasto.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA