L'Italia intercetta pochi
finanziamenti messi in campo dall'Europa per l'innovazione: una
cifra rilevante, pari a 10 miliardi in 7 anni, prevista
dall'European Innovation Council, nell'ambito di Horizon Europe,
per portare al mercato i risultati scientifici della ricerca e
accelerare la crescita di start-up e imprese. Nel 2022 l'Italia
- secondo il report della società Lira - ha ottenuto 46 milioni
rispetto ai 250 della Francia o ai 194 della Germania. Meno
anche di Paesi Bassi, Finlandia, Spagna, Svezia e Regno Unito.
Nella classifica delle aziende che hanno ottenuto i fondi
guidate da cfo donne (40 su 227), l'Italia non compare neppure.
"C'è ancora molta strada da fare e Torino è in prima fila
per conquistare una fetta maggiore delle risorse" sottolinea
Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo, che
rappresenta l'Italia nel board dell'European Innovation Council.
I venti membri del board si riuniranno domani a Torino e
l'appuntamento è stato preceduto da un evento alle Ogr in cui è
stato presentato l'ecosistema dell'innovazione subalpino: più di
50 investitori e partner, 30 iniziative tra 2021 e 2022. Torino,
secondo l'ultimo report dello Startup Genome è tra i 'top 35'
ecosistemi europei nell'attirare e fidelizzare talenti
tecnologici: infrastrutture, accesso ai talenti e programmi
internazionali per le start up sono citati fra i motivi
principali per trasferirsi a Torino. La Compagnia San Paolo ha
sostenuto nel 2022 con gli altri attori dell'ecosistema
dell'innovazione torinese più di 200 start up.
I finanziamenti dello European Innovation Council sono
suddivisi in tre tipologie: Pathfinder, progetti delle
Università per la ricerca avanzata innovativa finalizzati al
mercato; Transition per convalidare le tecnologie e sviluppare
piani aziendali per applicazioni specifiche; Accelerator per
sostenere start up con grant ed equity.
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