Sempre più giovani detenuti nel
carcere di Torino, con la fascia 19-24 anni che rappresenta il
13% della popolazione carceraria, e in crescita i numeri al
minorile, in particolare a causa del fenomeno delle baby gang,
così che la struttura carceraria "diventa quasi contenitore di
una rabbia sociale che varrebbe la pena invece curare sul
territorio". Così la garante comunale delle persone private
della libertà, Monica Cristina Gallo, che ha presentato oggi la
relazione annuale.
"Le nostre strutture non godono ancora di buona salute - dice
-. C'è un tasso di sovraffollamento ancora alto, con 1.350-1.380
presenze a fronte di una capienza di 1.060, e c'è un aumento
preoccupante di giovani detenuti. Una città che ha un carcere
pieno non è una città in buona salute", aggiunge la garante
auspicando che "la giustizia ripartiva diventi finalmente uno
strumento che riesca a far diminuire il ricorso al carcere e a
superare l'idea del carcere come unica effettiva risposta al
reato".
Fra le azioni necessarie, anche "la preparazione del detenuto
all'uscita e per questo torniamo a sollecitare l'apertura nella
casa circondariale dello Sportello Dimittendi". Interpellata poi
su uno strumento come il Daspo dal centro città per le baby
gang, la garante osserva che "personalmente penso che
l'esclusione non faccia che incrementare la rabbia e
l'umiliazione".
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