Non ci sono piogge all'orizzonte e
il Piemonte deve fare i conti con una siccità diffusa in tutta
la regione, "severa" nella parte centrale, secondo l'indice sui
6 mesi calcolato da Arpa (Agenzia regionale per la protezione
ambientale). Mancano due terzi dell'acqua normalmente invasata
in questo periodo nel lago Maggiore e il deficit delle risorse
idriche accumulate nella neve è del 60%: rispetto a 1.600
milioni di metri cubi ce ne sono appena 620. Ma quindi un
miliardo di metri cubi.
Il Po nell'Alessandrino ha una portata dimezzata. Per il
momento non è il più lungo periodo secco degli inverni in
Piemonte dopo 62 giorni all'asciutto è solo il 13°, il peggiore
è stato tra il novembre 1999 e il marzo 2000, con 137 giorni
consecutivi - ma la situazione comincia a preoccupare.
Il quadro è stato delineato, oggi, nell'incontro on line
dell'assessore regionale all'Ambiente Matteo Marnati con le
Province del Piemonte.
"I dati più allarmanti - ha detto Marnati - arrivano dal fiume
Sesia, che mostra quasi l'80% in meno di acqua, dal Tanaro, con
il 65% in meno. La portata del Po è quasi dimezzata e il lago
Maggiore invasa solo 35% della capacità massima teorica".
La ricognizione effettuata in tutta la regione evidenzia
anche situazioni di emergenza "sporadiche e confinate nelle aree
montane e collinari", nella disponibilità di acqua per scopi
potabili. Ma se il periodo di siccità dovesse perdurare "è a
rischio anche l'approvvigionamento di acqua per uso agricolo".
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