In Piemonte oltre un terzo dei
giovani non ha lavoro, e più di un quarto non cerca occupazione
né studia. Eppure quasi un terzo delle offerte di impiego resta
senza risposta. Per colmare questo gap fra domanda e offerta, la
Regione ha stretto un patto con Confindustria Piemonte sul tema
dell'orientamento scuola-lavoro. E' stato così siglato il
documento 'Prepararsi al futuro: orientamento scuola-lavoro e
inclusione dei giovani al lavoro, life long learning',
realizzato con le otto associazioni provinciali di
Confindustria.
Il documento dedica particolare attenzione all'ingresso e
alla permanenza nel mondo del lavoro, promuovendo la logica
dell'istruzione permanente. Obiettivo, facilitare la gestione
delle attività di formazione, orientamento e servizi al lavoro
da parte degli operatori accreditati, insieme all'accesso da
parte delle aziende e dei singoli cittadini. Anche tramite la
semplificazione burocratica. La scuola post-pandemia dovrà
l'elaborare un modello formativo basato su una didattica che
integri l'aspetto tecnico-professionalizzante, in modo da
generare le competenze richieste dal mondo del lavoro.
"La giunta Cirio - ha spiegato l'assessore al Lavoro, Elena
Chiorino - ha stanziato 7 milioni di euro, non solo per il
momento della scelta del nuovo ciclo scolastico, ma per
garantire un accompagnamento lungo tutto l'anno scolastico e
anche dopo, per indirizzare e aiutare i giovani. Bisogna però -
ha sottolineato - stare attenti a rendere ben chiari gli sbocchi
reali. Abbiamo lavorato a snellire le procedure, con sportelli
aperti, sempre in grado di accogliere in modo non rigido le
esigenze dei lavoratori".
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