"Ci aspettiamo che Sogin tenga
conto di tutte le nostre osservazioni e proposte nella
elaborazione della Cnai, la Carta nazionale della aree idonee",
in base alle quali "nessuna delle otto aree individuate in
Piemonte è idonea a ospitare il deposito nazionale delle scorie
nucleari": così l'assessore all'Ambiente del Piemonte, Matteo
Marnati, in occasione del seminario sul 'Deposito Nazionale dei
rifiuti radioattivi' promosso da Sogin, oggi e domani dedicato
al Piemonte. La posizione del Piemonte è nota dal giugno scorso,
quando la Giunta Cirio ha approvato il documento che contiene le
proposte e le osservazioni in materia.
"Le nostre osservazioni e proposte tecniche - rimarca Marnati
- sono presentate non solo dalle istituzioni, dagli Enti e dalle
associazioni, ma da tutti coloro che si sono spesi per esaminare
i documenti e dare il loro contributo. Nel prosieguo della
procedura per l'individuazione del sito la Regione, come avviene
da anni, assicurerà una attività permanente di analisi,
controllo e informazione, attraverso le attività del tavolo
della trasparenza e del tavolo tecnico nucleare. L'obiettivo è
garantire che il processo coinvolga tutti i soggetti interessati
e si svolga nei tempi e nei modi previsti dalla legge".
Le osservazioni che motivano la non idoneità riguardano temi
come sismicità, geologia, idrogeologia, acque sotterranee,
trasporti, risorse agricole, aree naturali protette, aree
dismesse, industrie 'Seveso', urbanistica e tutela del
paesaggio. La otto le aree individuate sono 2 in provincia di
Torino e 6 in provincia di Alessandria.
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