Sono stati avviati accertamenti da
parte della polizia sul ferimento avvenuto sabato sera di
un'attivista No Tav a San Didero, in Val di Susa durante una
manifestazione contro il nuovo autoporto della Valle di Susa. È
quanto si appende da fonti della Questura di Torino, dove si
precisa che si procede d'ufficio in quanto "le lesioni hanno
prognosi di 25 giorni e sono da considerare lievi". Il risultato
degli accertamenti verrà comunicato all'autorità giudiziaria. Ma
secondo la Questura- "è impossibile" che le ferite siano state
provocate dal getto di un lacrimogeno. "Gli operatori delle
forze dell'ordine - viene spiegato - stazionavano dietro una
recensione alta 4 metri e un lancio orizzontale non è proprio
possibile. Il tipo di lacrimogeni utilizzato ha una gittata
massima di 40 metri con tiro a parabola e si limita a disperdere
5 piccoli dischi che producono il gas".
Il movimento No Tav replica:"Non è stato un incidente. Due
filmati provano il lancio di lacrimogeni ad altezza d'uomo".
L'attivista ferita è ricoverata alle Molinette e subirà un
intervento chirurgico maxillo-facciale giovedì 22 aprile.
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