(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 04 AGO - Il vescovo di Abuja,
mons. Ignatius Ayau Kaigama, lancia un allarme dopo le azioni
violente che si stanno verificando in questi giorni nella
capitale nigeriana. "Una serie di attentati terroristici ha
messo in crisi la popolazione e ha portato il Paese sull'orlo
del disastro", afferma Kaigama, parlando con la fondazione
pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre.
I terroristi hanno recentemente attaccato una prigione
situata vicino all'aeroporto internazionale, liberando membri
di spicco di Boko Haram, nonché una postazione militare alla
periferia della città, uccidendo un numero imprecisato di
soldati. "Molto preoccupante in particolare è stato l'attacco
alle truppe della 7a Brigata delle Guardie, responsabili della
sicurezza della villa presidenziale e del territorio della
capitale federale, cadute in un'imboscata mentre erano di
pattuglia", dice il vescovo Kaigama. "Abuja è la capitale e
dovrebbe essere il posto più sicuro in cui vivere. Qui è dove
vive il presidente. Non pensavamo che queste cose potessero
accadere ad Abuja. La situazione è molto grave", avverte
l'arcivescovo.
Per il leader cattolico la situazione è aggravata dal fatto
che i politici non sembrano disposti a fare nulla per affrontare
la situazione. "Ricevono i loro stipendi, i loro privilegi, ma
non sono preoccupati per il benessere generale della gente".
"Spero che le imminenti elezioni siano libere, trasparenti ed
eque, che producano leader altruisti, orientati alle persone,
aperti al dialogo", dice l'arcivescovo ad Acs.
Sui cristiani "non possiamo generalizzare semplicemente
dicendo che i cristiani sono perseguitati, perché ci sono
cristiani nel partito al governo. Ma la persecuzione non è solo
uccidere persone con coltelli, ma manipolare le cose a favore di
un gruppo. C'è una persecuzione sottile, che è ancora più
pericolosa", sottolinea l'arcivescovo. Un esempio è la recente
decisione del partito al governo di sfidare le convenzioni e
scegliere un ticket musulmano-musulmano per le elezioni
presidenziali del prossimo anno. Mons. Kaigama reagisce: "Non si
è riusciti a trovare un cristiano qualificato per essere
vicepresidente?".
"La Chiesa incoraggia tutti a iscriversi e provare a cambiare
il Paese attraverso le urne. Il peggio che possa succedere,
aggiunge, è che il partito al potere usi la violenza e
l'instabilità come pretesto per posticipare le elezioni a tempo
indeterminato. È importante che le elezioni si svolgano.
Aspettiamo le elezioni e speriamo che siano credibili, perché in
passato sono state manipolate, ma ci hanno assicurato che i voti
contano, ecco perché anche nelle chiese stiamo dicendo alla
gente di registrarsi per votare", sottolinea. "io l'ho già fatto
e ho chiesto a tutti di farlo". (ANSA).