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Padre Maccalli a Fatima per ringraziare della liberazione

Acs, preoccupato per la suora ancora nelle mani dei rapitori

(ANSA) - ROMA, 06 AGO - Padre Pier Luigi Maccalli, il missionario italiano originario di Crema, che era stato rapito in Mali, si è recato in pellegrinaggio al Santuario di Fatima per ringraziare la Madonna per la sua liberazione avvenuta l'ottobre dello scorso anno dopo quasi due anni di prigionia.
    "Ho un dovere di gratitudine verso Maria e, in particolare, verso la Madonna di Fatima perché la mia liberazione è avvenuta nella festa della Madonna del Rosario. Sono stato rilasciato l'8 ottobre 2020, ma la notte del 7 ottobre, Festa del Rosario, mi è stato annunciato 'Libération. C'est fini'".
    Il sacerdote della Società delle Missioni Africane, in un colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre, ha ricordato il caso di suor Gloria Narvaez Argoti , monaca colombiana rapita dai jihadisti e prigioniera da più di quattro anni. Il missionario si è detto preoccupato per la sua salute, avendo ricevuto notizie da ex ostaggi, ovvero la dottoressa francese Sophie Pètronin, prigioniera insieme alla religiosa colombiana, anch'ella rilasciata l'8 ottobre 2020. "Sophie Pètronin, che è stata rilasciata con me, mi ha parlato di Suor Gloria e del peggioramento della sua salute, del fatto che ora è sola. Ogni giorno prego per questa suora, per questa donna che da quattro anni e mezzo è ancora nelle mani dei suoi rapitori. Ho sofferto due anni di carcere ed è stato lungo. Lei ha su di sé più del doppio del tempo di prigionia".
    Padre Maccalli conclude con un'esortazione. "Volevo dire, attraverso Acs, a tutte le persone che si sono mobilitate per la mia liberazione: continuiamo a sostenere la Chiesa e le comunità che stanno vivendo momenti di calvario, di difficoltà". (ANSA).
   

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