(ANSA) - GERUSALEMME, 06 LUG - "La ripresa dei pellegrinaggi in Terra Santa significa tornare a respirare con due polmoni. Si può vivere anche con un polmone solo ma non è la stessa cosa. Ci sono tantissime famiglie, cristiane e non cristiane, che attendevano questo momento per tornare a sorridere". Lo ha detto mons. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, incontrando il primo pellegrinaggio dall'Italia dopo lo stop di oltre un anno e mezzo causato dal Covid.
Per Pizzaballa la ripresa dei pellegrinaggi dovrà essere una occasione "per riqualificare meglio questi viaggi, puntando sulla qualità e sull'incontro con la Chiesa locale. Certo - ha proseguito nell'incontro al Patriarcato con l'Opera Romana Pellegrinaggi - c'è bisogno anche di numeri ma non del turismo di massa" che negli ultimi anni, prima della pandemia, aveva un po' snaturato i viaggi di fede. "La Terra Santa senza pellegrini era monca", ha sottolineato Pizzaballa.
Sulla difficile situazione del Paese, mons. Pizzaballa ha detto che "occorre riscostruire la fiducia tra le parti. C'è bisogno di qualche gesto chiaro e soprattutto di leadership autorevoli. In questo momento mancano tutt'e due le condizioni.
Ma spero di sbagliarmi". Un risultato di pacificazione reale in tempi brevi sembra difficile: "È il momento dei seminatori, ci vuole la pazienza di chi non vedrà i risultati". Resta poi convinto che la soluzione dei "due Stati" è da perseguire perché "non puoi dire a quattro milioni di persone di essere ospiti a casa loro. Non possiamo dire quindi che la soluzione dei due Stati non è possibile. Certo il desiderio di risolvere i problem non si vede in questo momento. E' il momento die piccoli passi".
Il Patriarca, a margine dell'incontro con la diocesi di Roma, ha parlato anche delle questioni più interne alla Chiesa locale e ha assicurato che il debito del Patriarcato latino di Gerusalemme, che ammontava a 120 milioni di dollari, "verrà totalmente ripianato entro quest'anno". "Ci sono state scelte difficili, come la vendita di alcune proprietà a Nazareth, ma siamo riusciti a ripianare tutto", ha aggiunto.
Mons. Pizzaballa era stato chiamato a Gerusalemme come amministratore apostolico nel 2016 (è Patriarca dal 2020) con il compito di risanare la situazione finanziaria dissestata da scelte, rivelatesi poi insostenibili, fatte nelle precedenti gestioni. (ANSA).