(ANSA) - ROMA, 21 GEN - "Circa 3.000 migranti lottano per
sopravvivere al gelo e in condizioni drammatiche nel nord della
Bosnia-Erzegovina e hanno un disperato bisogno di alloggi
adeguati, vestiti caldi, cibo e assistenza medica". È l'allarme
lanciato attraverso Caritas Internationalis dalla Caritas
locale. "Sebbene le temperature scendano frequentemente sotto lo
zero, numerosi migranti provenienti da Paesi quali Pakistan,
Afghanistan, Iraq, Iran e Siria sono costretti a dormire -
sottolinea Caritas - in vecchi edifici, veicoli abbandonati, nei
boschi o per strada".
"Non si tratta solo di fornire cibo, vestiti, kit igienici e
alloggi dignitosi, è una questione di dignità e di diritti
umani. I cani e il bestiame ricevono un trattamento migliore di
quello riservato a questi migranti", denuncia Dijana Muzicka,
direttore umanitario di Caritas Bosnia-Erzegovina. Le sofferenze
fisiche e mentali sono ampiamente diffuse tra i migranti a causa
delle cattive condizioni e delle enormi difficoltà devono
affrontare, "in primis le violazioni dei diritti umani e
violenze subite durante il loro viaggio verso nord per
raggiungere altri Paesi europei". Dijana Muzicka sottolinea come
"i respingimenti alla frontiera terrorizzino i migranti e li
rendano maggiormente vulnerabili".
I disturbi fisici includono l'ipotermia a causa del freddo,
la scabbia ed altre infezioni della pelle dovute alla mancanza
di servizi igienici, nonché diverse infezioni respiratorie. Le
sindromi psicologiche comprendono il disturbo post-traumatico da
stress, l'ansia e l'insonnia. "È essenziale offrire ai migranti
delle sistemazioni adeguate al fine di garantire loro condizioni
più stabili e dignitose", continua la responsabile Caritas. In
un quadro già estremamente drammatico, un'ulteriore
preoccupazione è costituita dal rischio di contagio da Covid-19
tra i migranti. (ANSA).