Quasi tutti gli atleti della squadra olimpica dei rifugiati sono arrivati fra ieri e oggi a Tokyo, con qualche giorno di ritardo rispetto al previsto per via un caso di positività al Covid nella delegazione, emerso una settimana fa quando il gruppo era a Doha, in Qatar.
Gli ultimi tre dei 29 atleti sono attesi nelle prossime ore, e intanto Yiech Pur Biel, keniano fuggito negli Usa che era anche nella delegazione dei rifugiati a Rio 2016, è intervenuto alla Sessione del Cio, assicurando che gli atleti "sono molto entusiasti e consapevoli dell'incredibile opportunità ricevuta dal Comitato internazionale olimpico".
Per sostenere ai Giochi questi atleti è sbarcato a Tokyo anche Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni unite per i rifugiati. "Sono qua per tifare per la squadra olimpica dei rifugiati - ha scritto su Twitter -, atleti che incarnano le speranze e le aspirazioni di oltre 80 milioni di persone attorno al mondo, strappate a guerra, violenza, discriminazione e persecuzione".
Fra i primi del team a gareggiare, sabato, c'è la tiratrice Luna Solomon, eritrea fuggita in Svizzera, allenata dall'ex tiratore a segno italiano e pluricampione olimpico Niccolò Campriani.