Percorso:ANSA > Nuova Europa > Dossier e Analisi > Guerra in Ucraina, dall'invasione alla controffensiva lampo

Guerra in Ucraina, dall'invasione alla controffensiva lampo

Sorti del conflitto si capovolgono nell'ultima settimana

12 settembre, 14:18
(ANSA-AFP) - PARIGI, 12 SET - La Russia invace l'Ucraina il 24 febbraio, scatenando il peggior conflitto in Europa da decenni. Migliaia di civili vengono uccisi nei combattimenti, ma le sorti del conflitto si sono capovolte nell'ultima settimana, quando le forze ucraine hanno ricacciato le forze russe dalle principali città orientali in una rapida controffensiva.

- FEBBRAIO: INVASIONE - Il 24 febbraio il presidente russo Vladimir Putin annuncia una "operazione militare speciale" per proteggere le autodichiarate repubbliche separatiste di lingua russa di Lugansk e Donetsk nell'est dell'Ucraina, di cui ha appena riconosciuto l'indipendenza. Putin dice di voler "de-nazificare" l'Ucraina, un'ex repubblica sovietica e chiede la garanzia che non entrerà mai a far parte della NATO. Inizia un'invasione su vasta scala, con attacchi aerei e missilistici su diverse città. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si impegna a rimanere nella capitale, Kiev, per guidare la resistenza. L'Occidente impone sanzioni senza precedenti alla Russia. L'Unione Europea e gli Stati Uniti inviano armi all'Ucraina. Gli aiuti promessi da Washington hanno un valore di miliardi di dollari.

- MARZO: AVANZATA NEL SUD MA KIEV RESISTE - Le truppe russe attaccano la costa meridionale dell'Ucraina, conquistando la maggior parte di Kherson, una regione strategica cruciale per l'agricoltura e vicina alla penisola di Crimea, annessa alla Russia. Le forze di Mosca cercano di circondare Kiev e prendere Kharkiv, la seconda città dell'Ucraina, nel nord-est. Ma incontrano una feroce resistenza. A un mese dall'inizio dei combattimenti, la Russia si ritira dall'area di Kiev e dal nord per concentrarsi sulla regione industriale orientale del Donbas (Lugansk e Donetsk), in parte controllata dai separatisti assieme al sud.

- APRILE: SI SCOPRONO CRIMINI DI GUERRA - Il 2 e 3 aprile, i cadaveri di decine di civili vengono scoperti per le strade e in fosse poco profonde nel sobborgo di Bucha, presso Kiev, area che le forze russe avevano occupato, scatenando indignazione internazionale. Simili macabre scoperte si susseguono in altre città del nord e nei sobborghi di Kiev.

- MAGGIO: CADE MARIUPOL - Fin dall'inizio della guerra, la Russia aveva assediato e bombardato senza sosta la strategica città portuale sudorientale di Mariupol, in particolare le sue vaste acciaierie Azovstal. I corpi si accumulano nelle cantine dove i residenti si nascondono per settimane. Il 21 maggio la Russia annuncia di avere il pieno controllo della città, dopo la resa delle truppe ucraine che hanno resistito per settimane all'Azovstal. La Svezia e la Finlandia chiedono di diventare membri della NATO, temendo di poter diventare futuri bersagli dell'aggressione russa.

- GIUGNO: INFURIA LA BATTAGLIA NEL DONBAS - A giugno, tutti gli occhi sono puntati sul Donbas, dove la Russia sfrutta la sua superiore potenza di fuoco per conquistare la città di Severodonetsk dopo una delle battaglie più sanguinose della guerra. Poco dopo i russi prendono la vicina città di Lysychansk, mentre l'Ucraina chiede armi più pesanti dall'Occidente.

- LUGLIO: GRANO 'SBLOCCATO', TAGLI ALLE FORNITURE DI GAS - Il 22 luglio, Kiev e Mosca firmano un accordo per riprendere le esportazioni di grano dall'Ucraina, il 'granaio dell'Europa', nel tentativo di alleviare una crisi alimentare globale causata dal blocco russo dei porti del Paese. Dieci giorni dopo, il primo carico di grano lascia Odessa con 26.000 tonnellate di mais a bordo. La svolta sul grano, mediata dalle Nazioni Unite e dalla Turchia, è oscurata dall'escalation della disputa sul gas tra Russia ed Europa. Il colosso energetico russo Gazprom taglia le forniture all'Europa attraverso il gasdotto Nord Stream prima di chiudere del tutto i rubinetti, provocando un aumento dei prezzi del gas e timori di carenze di metano per questo inverno.

- AGOSTO: PAURE NUCLEARI - Ad agosto, aumentano le preoccupazioni per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dai russi e situata nell'Ucraina meridionale. I continui bombardamenti nell'area evocano lo spettro di un disastro nucleare. Gli ispettori delle Nazioni Unite arrivano a Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d'Europa, il primo settembre e chiedono l'istituzione di una zona di sicurezza intorno ad essa. Mentre gli Stati Uniti e la UE aumentano le loro forniture di armi pesanti, Kiev lancia un'importante offensiva per riconquistare la città di Kherson, nel sud.

- SETTEMBRE: CONTRO-OFFENSIVA FULMINEA - Domenica, l'Ucraina afferma di aver riconquistato più di 3.000 chilometri quadrati di terreno in una seconda, fulminea controffensiva intorno a Kharkiv, nel nord-est, che ha apparentemente colto alla sprovvista la Russia. Kiev afferma che l'area comprende la città chiave di Izyum e accusa le forze russe in ritirata di aver preso di mira la rete elettrica, causando massicce interruzioni di corrente a est. Lunedì, i militari affermano di aver riconquistato altri 20 insediamenti in 24 ore. La reazione a Mosca è blanda, ma una mappa diffusa dal ministero della Difesa conferma un massiccio ritiro dalla regione di Kharkiv. (ANSA-AFP).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati