Ucraina: ministro lituano, sanzioni utili ma fermare guerra
Skuodis, nostro diplomatico a Taiwan ma sì a One China policy
10 settembre, 13:20Skuodis parla di "regimi autoritari" al plurale non solo per la vicinanza geografica della piccola nazione Baltica con Russia e Bielorussia, ma anche perché Vilnius è impegnata in una disputa diplomatica con la Cina. La frizione col gigante asiatico è nata in reazione alla decisione lituana di creare una rappresentanza diplomatica informale a Taiwan. "Si tratta di una mossa fatta in ragione di uno sviluppo di relazioni economiche.
Rispettiamo a pieno la 'One China' policy. Nulla è cambiato.
Stiamo solo cercando di rafforzare gli scambi commerciali con quell'area - spiega Skuodis - Ogni nazione ha diritto di scegliere di sviluppare rapporti economici con qualunque regione del mondo. Su questo punto, sui principi di quello che stiamo cercando di fare, dobbiamo tenere duro. Purtroppo quello che le aziende e i governi tentano di fare talvolta è mal interpretato e vi si aggiunge molta retorica e propaganda".
Ciò che maggiormente preoccupa il ministro dei trasporti di un Paese "hub logistico che connette Nord e Sud e Est e Ovest", le cui aziende del settore "operano in tutta Europa" rimane la guerra in Ucraina. "Assieme alle sanzioni imposte alla Russia ha cambiato radicalmente l'intero settore logistico nella nostra regione, l'Europa dell'Est - illustra così la situazione - C'è bisogno di trovare nuove vie per assicurare il flusso delle merci. E' cruciale che le aziende abbiano alternative nel caso in cui le merci si trovino bloccate da qualche parte in Europa e dobbiamo uscire da questa crisi più resilienti". Skuodis si sofferma quindi sulla strategicità del potenziamento dei collegamenti ferroviari, oggetto del protocollo d'intesa tra Italia e Lituania: "Le ferrovie sono assolutamente la risposta giusta alla crisi attuale. In primis ci danno la possibilità di sviluppare un tipo di trasporto più sostenibile, cosa che contribuirà in maniera importante a raggiungere gli obbiettivi europei su questo tema. Inoltre ci permettono di diventare più competitivi, abbassando i costi per la logistica, e dunque creando maggiori opportunità. Infine, ci garantiscono il superamento degli ostacoli che il sistema degli autotrasporti sta vivendo: penso ad esempio alla scarsità di camionisti".
"Tutto ciò garantirà una maggiore resilienza del sistema dei trasporti europeo - continua - Questo è un tema su cui il mio omologo italiano, Enrico Giovannini a Bruxelles insiste sempre e che mi vede in totale allineamento con la sua prospettiva: la commissione europea deve lavorare per aumentare la resilienza del sistema dei trasporti e la connettività tra la regioni. Se succede qualcosa che blocca le merci in un'area dell'Europa al momento è molto difficile trovare alternative", conclude Skuodis. (ANSA).