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Ucraina: sociologa, rifugiati non vanno 'assimilati'

Alcuni Paesi ospiti tentati, ma dopo guerra torneranno a casa

09 settembre, 16:45
(ANSA) - KARPACZ, 09 SET - "L'idea di diversi Paesi al confine ucraino di assimilare i rifugiati nel più breve tempo possibile non è una realtà auspicabile, in primo luogo perché è un processo diverso dall'integrazione, poi perché non tiene conto della particolarità delle migrazioni forzate: cessato il rischio, la popolazione ucraina potrebbe desiderare di rientrare nel Paese di origine". Lo ha detto la docente di sociologia dell'Università di Perugia, Isabella Corvino, a margine del panel "Crisi migratoria senza precedenti: quale futuro per i rifugiati?" al 31/o Forum Economico di Karpacz in Polonia. "C'è bisogno - ha spiegato - di un cambiamento di approccio passando da una mentalità focalizzata su obiettivi a breve termine per arrivare ad una progettualità di più ampio respiro. Occorre valorizzare le relazioni e le risorse umane in maniera tale che si crei un ambiente internazionale positivo allo sviluppo di tutte le realtà coinvolte, in modo tale che possiamo affrontare sfide complesse". Secondo la Corvino l'impossibilità di fare delle previsioni sulla crisi Ucraina rende particolarmente difficile il lavoro delle istituzioni che hanno bisogno di pianificare investimenti e risorse minimizzando i rischi. Le problematiche legate alla crisi demografica spaventano non poco i decisori politici: la necessità di disporre di una forza lavoro giovane che sostenga il peso dell'aumento dell'aspettativa di vita nei Paesi occidentali è una questione di grande attualità. L'idea di affrontare queste tematiche attraverso l'inclusione di cittadini ucraini, per lo più donne giovani e bambini, sembra un azzardo". "Non esistono soluzioni semplici e immediate a problematiche di questo genere: lavorare in un clima emergenziale è molto rischioso e non permette di elaborare una visione del futuro". "Se non abbiamo una visione di futuro - ha concluso - non siamo coinvolti nella creazione di una società in grado di fronteggiare tematiche complesse".

(ANSA).

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