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Festival, 30° Mittelfest nel segno di pace e responsabilità

A Cividale, cerimonia apertura con il presidente sloveno Pahor

29 agosto, 10:48
(ANSA) - TRIESTE, 29 AGO - E' ricordando lo storico incontro di un anno fa alla foiba di Basovizza, dove si tenne per mano con il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, il presidente della Slovenia Borut Pahor ha dato inizio ieri al suo intervento alla cerimonia d'inaugurazione della 30/a edizione del Mittelfest di Cividale del Friuli, sul tema "Eredi", che fino al 5 settembre proporrà spettacoli di teatro, danza e musica della Mitteleuropa. Ad accogliere Pahor c'era il governatore della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga.

"Quando io e il presidente Mattarella, un anno fa, ci siamo tenuti per mano davanti alla foiba di Basovizza - ha detto Pahor - sentivamo di avere il supporto dei popoli che si battono per la pace: volevamo essere gli eredi dei loro successi e delle loro aspirazioni. Abbiamo scelto l'eredità più nobile - ha aggiunto - quella che fa tesoro del passato per un futuro migliore per i nostri figli". Il presidente Fedriga ha sottolineato che "la parola eredi racchiude il significato di responsabilità di quello che riceviamo e anche di ciò che consegniamo alle generazioni future". Infine ha personalmente ringraziato il presidente Pahor, "perché - ha detto - il popolo sloveno è simbolo di questa responsabilità".

Pahor è giunto nella città ducale su invito del presidente dell'Associazione Mitteleuropa Paolo Petiziol, con cui Mittelfest collabora anche per il Forum FVG-Slovenia del 31 agosto. Presenti anche il sindaco di Cividale del Friuli, Daniela Bernardi, l'assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, il direttore artistico del festival, Giacomo Pedini, il presidente dell'associazione Mittelfest, Roberto Corciulo, e il prefetto di Udine Massimo Marchesiello, che ha consegnato ufficialmente al Mittelfest la Medaglia del Presidente della Repubblica.

Ieri al festival sono andati in scena una nuova 'puntata' di "Remote Cividale", lo spettacolo itinerante dei tedeschi Rimini Protokoll, la prima nazionale di "Mnémosyne" del coreografo e artista visivo di origine ungherese Josef Nadj (entrambi in replica anche oggi), e la prima assoluta dello spettacolo teatrale di Lino Guanciale "Europeana".

Oggi sono in programma la prima nazionale di "Once Upon a Song in Balkans", spettacolo in cui Tijana Vignjević (voce) e Belma Alić (violoncello), combinano stili musicali e linguaggi della musica tradizionale balcanica con la musica classica e contemporanea. Infine il concerto della violinista moldava Patricia Kopatchinskaja e il pianista turco Fazil Say, dedicato a Franz Schubert, Johannes Brahms, e Leoš Janáček, tra "Felix Austria" e ferite inferte all'Europa dalla Grande Guerra.

(ANSA).

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