(ANSA) - STRASBURGO, 22 SET - La minoranza italiana, insieme
a quella ungherese, è quella che è meglio protetta dalle leggi e
gode di più 'vantaggi' in Slovenia. Lo rivela l'ultimo rapporto
del comitato consultivo sulla Convenzione quadro per la
protezione delle minoranze nazionali, organo del Consiglio
d'Europa. Le minoranze italiane e ungheresi sono le uniche
riconosciute come "comunità nazionali" nella Costituzione
slovena, a differenza della comunità Rom, dei gruppi che parlano
il tedesco e delle minoranze albanese, bosniache, croate,
macedoni, montenegrine e serbe. Questo offre loro dei vantaggi
che il comitato vorrebbe fossero estesi alle altre comunità. Ad
esempio, nei comuni in cui vivono le minoranze italiana e
ungherese, tutti gli enti pubblici hanno l'obbligo di comunicare
e lavorare in lingua italiana o ungherese quando ne viene fatta
richiesta o quando una persona, non solo un membro di una
minoranza, utilizza una delle due lingue. Questo vale anche per
i procedimenti giudiziari. I moduli amministrativi, le
procedure, gli atti, i siti web e le insegne degli edifici sono
bilingui e i dipendenti pubblici ricevono un bonus per il
bilinguismo. Inoltre lo Stato sloveno, attraverso il ministero
della Cultura, continua a sostenere finanziariamente i programmi
culturali proposti dalle minoranze italiane e ungheresi. Nel
2021, gli stanziamenti ammontavano a 485.630 euro per il
programma culturale ungherese e a 356.191 euro per quello
italiano. L'italiano è infine l'unica lingua insegnata a tutti i
livelli e anche quella che gode del maggiore numero di ore di
programmazione televisiva e radiofonica attraverso un canale
specifico dell'emittente pubblica. A questo proposito la
minoranza italiana ha informato il Comitato consultivo delle
difficoltà di reclutamento di giornalisti di lingua italiana, un
punto su cui Strasburgo raccomanda alle autorità slovene di fare
progressi. (ANSA).
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