L'Ue pronta a tagliare 7,5 miliardi di fondi a Orban
Gentiloni: 'Rispetto per valori Ue'. Budapest: 'Correggeremo'
19 settembre, 12:06Però, spiega un alto funzionario europeo, siccome in Ungheria sono state certificate "irregolarità, carenze e debolezze sistemiche" in settori chiave dell'apparato, tipo nella gestione degli "appalti pubblici", è lecito ipotizzare che, qualora i correttivi non dovessero arrivare, anche l'erogazione dei fondi del Recovery (ovvero il Pnrr) verrebbe sospesa (sempre che Budapest riesca a chiudere la partita entro fine anno, altrimenti dovrà salutare per sempre quei soldi). Insomma, da qui a dicembre l'Ungheria sarà un vero e proprio osservato speciale. L'interlocuzione con la Commissione viene prevista su base giornaliera dato che il cronoprogramma delle riforme è serratissimo: il Consiglio ora ha tre mesi di tempo per esprimersi (la decisione è presa a maggioranza qualificata quindi niente veto) e l'esecutivo Ue dovrà dare la pagella finale. Il D-Day cadrà il 18 dicembre. Entro allora le 17 riforme dovranno essere messe a terra. Secondo la Commissione saranno in grado, nel loro complesso, di risolvere al questione.
Ma, poiché le preoccupazioni attuali riguardano "sia il quadro giuridico che, in larga misura, la prassi amministrativa", Bruxelles ha "la necessità di vedere i dettagli delle misure concrete (da inserire nella legislazione) e la corretta attuazione degli elementi cruciali in tempo utile". È quindi un 'ma' grande e grosso. Peraltro la Commissione fa notare che, qualora in futuro ci dovessero essere degli "arretramenti", il meccanismo di condizionalità potrà essere riattivato. Il messaggio è chiaro: niente scherzi. Il capo dello staff di Orban, Gergely Gulyas, si dice sicuro di poter chiudere la partita "entro novembre". Si vedrà. Intanto il commissario all'Economia Paolo Gentiloni non ha fatto sconti. "Difendiamo i valori dello Stato di diritto e proteggiamo il bilancio comune europeo: le autorità ungheresi sono chiamate a rispondere con misure correttive concrete", ha commentato dopo l'annuncio della Commissione. La sensazione è che, questa volta, si faccia sul serio. E non solo con l'Ungheria. L'idea dell'Autorità per l'Integrità - che dovrà essere formata da figure di specchiata fama e slegate dai partiti, anche in tandem con "organizzazioni internazionali" - piace molto a Bruxelles e viene già indicata come una misura possibilmente "da replicare" in presenza di altre "carenze sistemiche" nell'uso dei fondi comunitari.
Traduzione: altri Paesi membri farebbero bene a seguire con attenzione gli sviluppi. (ANSA).