La tutela del Mediterraneo al centro del Barcolana Sea Summit
Dal 4 ottobre oltre 40 relatori in dialogo con i decision maker
18 settembre, 15:57
(ANSA) - TRIESTE, 18 SET - Il presente e il futuro del mar
Mediterraneo, alle prese con i cambiamenti climatici: ruota
attorno a questo tema la terza edizione del Barcolana Sea
Summit, che rifletterà su come sostenere il Mediterraneo,
affinché possa trasformarsi da zona ad alto rischio climatico in
area resiliente. L'evento, presentato oggi e in programma al
Trieste convention center dal 4 al 6 ottobre, ha ottenuto il
patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri.
Oltre quaranta i relatori attesi che dialogheranno con i
decision maker locali. Tra i temi al centro del dibattito, la
necessità di accordi e azioni transnazionali, come la bioregione
Mediterranea; l'impegno a creare una nuova generazione di
specialisti e tecnici capaci di governare i processi industriali
ed economici, mettendo l'ambiente al primo posto; il controllo
del territorio; le ultime frontiere della tecnologia.
"Per salvare il Mediterraneo - afferma il presidente della
società velica di Barcola e Grignano, Mitja Gialuz - sono
necessarie coraggiose scelte di politica internazionale,
progresso scientifico e nuove tecnologie, sensibilizzazione
della società civile e creazione di una nuova classe dirigente
preparata a ideare, gestire e affrontare il cambiamento".
La gestione del Mediterraneo come bioregione sarà il tema del
keynote speech dell'ospite d'onore, Jeremy Rifkin, presidente
del Tir Consulting group Llc e della Foundation on economic
trends di Washington, uno fra i più influenti teorici economici
e sociali viventi. L'Iniziativa centro europea organizzerà
invece un tavolo sulla tutela dell'Adriatico: "La collaborazione
con Barcolana - osserva Roberto Antonione, segretario generale
dell'Ince - ha permesso di trattare con un ampio pubblico
internazionale l'importanza di salvaguardare il Mediterraneo e,
dentro questo, il mare Adriatico. È importante continuare a
dialogare e costruire procedure operative di intervento
congiunto tra i Paesi che vi si affacciano". (ANSA).