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Kosovo: giornale serbo pubblica accordo in dieci punti

Kosovo: giornale serbo pubblica accordo in dieci punti

Domani riunione governo Belgrado, parteciperà anche Vucic

BELGRADO, 22 gennaio 2023, 23:07

Redazione ANSA

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Il quotidiano belgradese Danas ha pubblicato oggi sul suo sito online quello che presenta come il testo aggiornato della proposta franco-tedesca per un accordo fra Belgrado e Pristina per la soluzione della crisi del Kosovo.

Il giornale sostiene di aver ottenuto il documento attraverso canali diplomatici. Si tratta di una proposta di piano in dieci punti, con un prologo in cui le parti dichiarano di essere consapevoli della loro responsabilità per il mantenimento della pace; di essere impegnati a contribuire a una fruttuosa collaborazione regionale e alla sicurezza in Europa; convinti dell'inviolabilità dei confini e del rispetto della sovranità e integrità territoriale, oltre che della difesa delle minoranze nazionali, quali condizioni basilari per la pace; rispettosi dei fatti storici e senza pregiudizio per le diverse posizioni dei partiti su questioni basilari, compresa quella dello status; con il desiderio che si creino le condizioni per una collaborazione fra le parti per il bene del popolo. Seguono i dieci punti dell'accordo. Al primo si afferma che le parti sviluppano normali rapporti di buon vicinato sulla base di uguali diritti, e che le due parti riconoscono reciprocamente i documenti rilevanti e i simboli nazionali, compresi passaporti, diplomi, targhe automobilistiche e timbri doganali. Il punto due sostiene che le due parti si ispirano ai principi sanciti nella Carta delle Nazioni Unite, in particolare quelli sui diritti sovrani degli stati, il rispetto della loro indipendenza, autonomia e integrità territoriale, il diritto all'autodeterminazione e la difesa dei diritti umani e la non discriminazione. Il punto tre afferma che, in linea con la Carta delle Nazioni Unite, le parti si impegnano a risolvere tutte le dispute bilaterali solo con mezzi pacifici, astenendosi da minacce o dall'impiego della forza. Nel punto quattro le due parti partono dal presupposto che nessuna delle due può rappresentare l'altra parte nella sfera internazionale o operare in suo nome, con la Serbia che non si opporrà all'ammissione del Kosovo in una qualsiasi organizzazione internazionale. Il punto cinque sostiene che le due parti appoggeranno la loro aspirazione di divenire membri dell'Unione europea. Al punto sei si afferma che, nonostante questo accordo rappresenti un passo importante per la normalizzazione, le due parti proseguiranno nel processo di dialogo guidato dalla Ue con nuovo slancio, e che porterà a un accordo complessivo legalmente vincolante per la normalizzazione dei rapporti. In futuro inoltre le parti rafforzeranno la collaborazione nei campi dell'economia, della scienza e tecnologia, dei trasporti e comunicazioni, della giustizia, delle poste e telecomunicazioni, della sanità, della cultura, della fede religiosa, dello sport, della difesa ambientale, della ricerca degli scomparsi e altri. Al punto sette di dice che le parti si impegnano a conseguire intese concrete in linea con gli importanti strumenti del Consiglio d'Europa e sfruttando le esistenti esperienze europee, al fine di garantire un adeguato livello di autogoverno per la Comunità serba in Kosovo.

Le parti al tempo stesso formalizzaeranno lo status della Chiesa ortodossa serba in Kosovo, garantendo un alto livello di protezione del patrimonio religioso e culturale serbo, in linea con i modelli europei esistenti. Il punto otto afferma che le parti si scambieranno missioni permanenti. Il nove si riferisce alla constazione reciproca dell'impegno della Ue e degli altri donatori a creare un particolare pacchetto di sostegno finanziario per progetti comuni diretti allo sviluppo economico, alle comunicazioni, alla transizione verde e ad altri settori cruciali. Col punto dieci le parti si impegnano a formare una commisione congiunta, presieduta dalla Ue, incaricata di sorvegliare sull'attuazione di tale accordo, con le parti che confermano i loro obblighi nell'attuazione di tutti gli accordi precedenti. Stando al giornale, si tratterebbe della proposta di accordo sottoposta alle dirigenze di Belgrado e Pristina dalla missione di inviati internazionali venerdì scorso. Di tale testo evidentemente si occuperà il governo serbo nella riunione di domani, alla quale parteciperà anche il presidente Aleksandar Vucic.

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