Nella Repubblica ceca culmina in
questi giorni la campagna per le elezioni presidenziali: venerdì
e sabato prossimo i cechi voteranno per il primo turno della
terza elezione diretta del capo dello Stato che sostituirà
l'uscente Milos Zeman. Secondo i sondaggi, il prossimo
presidente sarà scelto fra un trio di favoriti, tra cui Andrej
Babis, l'ex premier e leader del movimento populista Ano, il
generale Petr Pavel, ex alto funzionario della Nato e
dell'esercito ceco, e Danuse Nerudova, ex rettore
dell'Università Mendel a Brno. A differenza degli altri sei
candidati, questi tre hanno goduto a lungo di un sostegno a due
cifre, con una media di circa il 26-27% dei consensi negli
ultimi due mesi. Gli indecisi sono invece una quota compresa tra
il 20 e 25% degli elettori. Gli analisti della campagna
presidenziale ritengono che il successo di Babis in tribunale,
dove l'ex primo ministro è stato assolto dalla accusa di frode
per abuso dei fondi europei, gli permetterà di concentrarsi di
più in vista del primo turno. Babis avrebbe insomma più chance
di convincere chi è indeciso nei suoi confronti. "Andrej Babis
sarà rafforzato dal verdetto. Le argomentazioni contro di lui da
parte dellïopposizione in parlamento e degli altri candidati
stanno gradualmente venendo meno", ha detto Jakub Kleindienst,
uno stratega della campagna presidenziale. "Babis userà il
verdetto sicuramente con abilità sui social media e nella sua
retorica, oltre che nel grande dibattito giovedì prossimo sulla
tv commerciale Nova. Tuttavia, questo non cambierà il risultato:
cioè la sua sconfitta", afferma invece Jakub Hussar, altro
esperto in materia. I sondaggi prevedono un duello stretto tra
Babis e Pavel al primo turno. Secondo l'agenzia Median, al
secondo turno, che si terrà fine gennaio, Babis sarebbe battuto
sia da Pavel che da Nerudova.
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