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Migranti: sociologa, un mosaico di vulnerabilità

'Evitare derive xenofobe quando blame shifting sta aumentando'

10 settembre, 15:45
(ANSA) - KARPACZ, 10 SET - "L'isolamento e la paura ha creato un'immagine del nemico e l'ha identificato con la figura del migrante: ci sentiamo solitamente più forti del migrante in quanto pensiamo che sia l'unico ad avere bisogno di noi, ma quando si tratta di lavoratori ci rendiamo conto che i paesi occidentali si trovano in una naturale posizione di necessità rispetto ai lavoratori stranieri, mentre i paesi di origine di queste persone si trovano in una strutturale posizione di bisogno di rimesse". Lo ha detto la sociologa presso l'Università 'La Sapienza' di Roma, Isabella Corvino, a margine del panel di discussione "Migrazione ai tempi della pandemia" al 30/o Forum Economico di Karpacz in Polonia. "Trovare un equilibrio tra i due soggetti - ha sottolineato - sarà una delle sfide del nostro tempo e del Covid: riuscire ad evitare derive xenofobe e razziste in un momento in cui il blame shifting sta aumentando così tanto sarà una questione molto impellente".

(ANSA).

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