(ANSA) - KARPACZ, 10 SET - "L'isolamento e la paura ha creato
un'immagine del nemico e l'ha identificato con la figura del
migrante: ci sentiamo solitamente più forti del migrante in
quanto pensiamo che sia l'unico ad avere bisogno di noi, ma
quando si tratta di lavoratori ci rendiamo conto che i paesi
occidentali si trovano in una naturale posizione di necessità
rispetto ai lavoratori stranieri, mentre i paesi di origine di
queste persone si trovano in una strutturale posizione di
bisogno di rimesse". Lo ha detto la sociologa presso
l'Università 'La Sapienza' di Roma, Isabella Corvino, a margine
del panel di discussione "Migrazione ai tempi della pandemia" al
30/o Forum Economico di Karpacz in Polonia. "Trovare un
equilibrio tra i due soggetti - ha sottolineato - sarà una delle
sfide del nostro tempo e del Covid: riuscire ad evitare derive
xenofobe e razziste in un momento in cui il blame shifting sta
aumentando così tanto sarà una questione molto impellente".
(ANSA).
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