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Kosovo: domenica il voto, Autodeterminazione favorita

Partito Democratico corre senza suoi leader storici, a processo

12 febbraio, 16:56
(ANSA-AFP) - PRISTINA, 12 FEB - Il Kosovo va alle urne domenica per le elezioni parlamentari, in uno scenario che vede contrapposte un partito riformista di sinistra alle élite tradizionali che hanno guidato l'ex provincia serba negli ultimi dieci anni, I sondaggisti scommettono sulla vittoria del partito nazionalista di sinistra Vetevendosje (Autodeterminazione) di Albin Kurti, un riformista che promette di sradicare la corruzione nel Paese. Particolarmente popolare tra i giovani e noto per le proteste organizzate nei minimi dettagli, Vv ha vinto le ultime elezioni nel 2019 per un unico seggio. Il partito è stato tuttavia costretto a unirsi all'Ldk (centrodestra) in un'alleanza che si è sgretolata dopo circa 50 giorni, portando alla caduta di Kurti. Durante il suo breve mandato, Kurti ha iniziato a lavorare alla revisione della struttura delle società pubbliche, che sarebbero focolai di corruzione secondo varie Ong. Il leader politico di Vetevendosje, 45 anni, si è fatto conoscere per la prima volta come attivista studentesco negli anni Novanta, organizzando proteste contro la repressione del regime serbo contro la maggioranza etnica albanese del Kosovo e finendo in una prigione serba per due anni, quando ne aveva venti. Dopo che il Kosovo si è separato dalla Serbia dopo la guerra del 1998-99, Kurti è diventato un importante oppositore e critico sia dei leader locali sia dell'enorme influenza della comunità internazionale.

Il suo movimento Vv - il cui nome significa "autodeterminazione" - divenne noto per le proteste a volte violente. Celebre il lancio di lacrimogeni in Parlamento. Allo stesso Kurti è stato vietato di mettere il suo nome sulla scheda elettorale a causa di una pena detentiva sospesa di 18 mesi, comminata nel 2018 proprio per il caso dei gas lacrimogeni. Tuttavia, ciò non gli impedirà di essere scelto come primo ministro se il suo movimento dovesse vincere le elezioni.

Tra gli altri partiti in corsa, il Partito Democratico del Kosovo (Pdk), fondato da ex eroi di guerra del conflitto degli Anni Novanta contro le forze serbe, movimento che è stato l'attore politico dominante in Kosovo da quando il Paese ha dichiarato l'indipendenza nel 2008. Ma il partito ora correrà senza i suoi due principali leader, che si trovano in detenzione all'Aia, dove devono affrontare un processo per crimini di guerra legati al conflitto del 1998-99. L'ex presidente Hashim Thaci, il politico più potente del Kosovo ed ex capo politico dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck) e il suo braccio destro Kadri Veseli sono stati incarcerati nei Paesi Bassi nel novembre scorso. Il partito è ora guidato dall'ex ministro degli Esteri Enver Hoxhaj, 52 anni.

Anche la Lega Democratica del Kosovo (Ldk, centro) del Primo Ministro uscente Avdullah Hoti si presenta alle elezioni senza il suo esponente più popolare, Vjosa Osmani, professoressa di legge di 38 anni e presidente ad interim che ha deciso di unirsi al campo di Kurti. Il partito è stato fondato dal defunto Ibrahim Rugova, noto come il "padre della nazione" per aver guidato la resistenza pacifica degli albanesi di etnia kosovara contro la repressione di Belgrado. Il partito aveva vinto tutte le elezioni dopo la guerra del 1998-99 fino alla morte di Rugova, nel 2006. Da allora, l'Ldk non ha ancora registrato alcuna vittoria elettorale, ma è stato un partner chiave delle coalizioni di governo. Nel marzo dello scorso anno ha fatto cadere il governo formato con Vetevendosje, approvando una mozione di sfiducia. Mentre Hoti, un professore di economia di 45 anni, è di nuovo in corsa per la carica di Primo Ministro, si ritiene che sia il leader del partito, Isa Mustafa, a tirarne i fili.

Alla minoranza serba del Kosovo, stimata in circa 120.000 persone, sono garantiti dieci seggi nell'assemblea di 120 membri. La scena è dominata dalla Srpska Lista, un partito strettamente allineato con Belgrado, che considera ancora il Kosovo parte della Serbia. I serbi a volte hanno svolto il ruolo di stampella delle maggoranze al potere, come nel 2017 con il governo di coalizione formato da Ramush Haradinaj, un altro ex comandante dell'Esercito di Liberazione del Kosovo , eletto grazie ai loro voti. Altri dieci seggi sono riservati in parlamento ad altre minoranze, come i rom. (ANSA-AFP).

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