Scholz ha tuttavia esplicitamente rifiutato di dire se questo ritiro debba includere anche la Crimea, che è occupata dal 2014.
Il cancelliere tedesco ha ritenuto che spetti all'Ucraina definire esattamente ciò che vuole. Scholz e Putin hanno parlato l'ultima volta nel dicembre 2022, per un'ora al telefono. Il capo del governo tedesco aveva allora per l'ennesima volta sollecitato senza successo il capo di Stato russo a ritirare le sue truppe dall'Ucraina, mentre lo zar aveva accusato l'Occidente di portare avanti politiche "distruttive". Da allora le relazioni bilaterali sono ai minimi storici. La guerra in Ucraina ha costretto la Germania a un doloroso e spettacolare voltafaccia diplomatico ed economico, dopo aver scommesso per decenni in questi due ambiti su un riavvicinamento con la Russia. Prima dell'invasione dell'Ucraina, Mosca era il principale fornitore di gas della Germania e uno dei suoi principali fornitori di petrolio. Dopo lo scoppio della guerra, anche la Germania ha deciso di investire pesantemente nel proprio esercito. Ha così rotto con una lunga tradizione di pacifismo nel Paese, conseguenza degli orrori del nazismo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA