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Infermieri da trincea Covid in barca,'grazie velisti'

Al via 'E sarà buon vento'. 'Orgogliosi di tanta attenzione'

03 giugno, 19:04
Infermieri dalla trincea Covid in barca per una crociera di ringraziamento. Al via �E sar� buon vento� Infermieri dalla trincea Covid in barca per una crociera di ringraziamento. Al via �E sar� buon vento�

(di Alessandro Carlevaro) -  Il sole fa brillare il mare e la prua della barca rompe l'acqua che si colora di tutte le sfumature del blu: la trincea del Covid-19 ora è lontana, dimenticata, la fatica e lo stress non ci sono più. Monica, infermiera del Gaslini, ha tra le mani un winch e prova a cazzare una delle vele di Audace, prima barca a partecipare all'iniziativa "E sarà buon vento'. Sente il vento sulla faccia, dimentica flebo e mascherine per godersi questo regalo inatteso, "grandioso", che le ha fatto una armatrice piemontese, Celia, rimasta bloccata dalla pandemia a Genova. A poppa, il medico pneumologo Clara, concentra le mani e la mente sul timone e un brivido le corre sulla schiena. Non deve fare intubare nessuno per fortuna oggi, ma deve subito 'poggiare' per allontarsi dalla nave diretta in porto. Beppe, lo skipper, la rassicura. Il regalo a chi ha rischiato la vita per salvare tanti malati è stato confezionato da un gruppo di volontari guidati da Ugo Musso, responsabile del porto del Salone Nautico. Insieme a colleghi di Spezia e Sanremo e skipper che solcano gli oceani ha scoperto che decine di armatori sono pronti a imbarcare in tutta Italia infermieri e medici delle città più colpite dal Covid. I primi sette, "fortunatissimi", hanno lasciato in ospedale a Genova stanchezza e stress e al posto di flebo e respiratori maneggiano oggi cime e sagole. Via cuffie e mascherine, mantelle e guanti, basta il costume da bagno per partecipare. Alle nove, in banchina, Celia scopre che nessuno di loro è stato in barca prima. Sono arrivati preparati però Celeste, Marika, Sergio, Cinzia, Paolo, Maria Paola, Monica e Clara, colmi di torte, dolci e pesto fatti in casa, ciliege appena raccolte. Portano anche delle mascherine con la foto e il nome della barca. Un grazie a chi li ringrazia. "Noi amiamo Genova ma siamo foresti, intrusi, aiutare chi vive in questa città è un onore" dice commossa l'armatrice. Sergio la guarda sistemare le cime e la aiuta a issare la randa: "E' una esperienza incredibile. Al di là della bellissima gita, ci ha colpito l'attenzione. Ci siamo sentiti importanti nel vedere che queste persone hanno pensato a noi". Il mare brilla, con l'aria frizzante Genova si sente più bella, ma ora la città è lontana, a bordo si sente lo sciabordio mentre la prua dirige a Portofino. Marika deve capire dove si trova adesso Audace "ma - ride - se prendo come punto di riferimento una nave che si muove non va bene. Ora l'ho imparato". Paolo getta la scaletta davanti alla baia. Un tuffo e la trincea non c'è più. Si getta anche Monica, riemerge e l'azzurro la abbaglia, non ci sono occhi terrorizzati di bimbi da tranquillizzare, ma la brezza che rinfresca. Cinzia e Maria Paola manovrano per salpare, nessun paziente ha bisogno di essere girato oggi: l'ancora sale da sola. "E' grandioso, addio telefoni e emergenze" dice Monica mentre incrociano le barche del sindaco Marco Bucci e dell'architetto Renzo Piano, possibili futuri 'donatori'. Il prossimo inedito equipaggio salperà da Genova il 9 giugno. Quasi 300 posti sono già prenotati, il 18 luglio è in programma una veleggiata a livello nazionale. "Nessuno guadagna un euro - spiega Ugo Musso, uno dei volontari promotori -, l'idea che ci spinge è fare un dono per ringraziare". (ANSA).

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