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Dall'Ucraina la prima nave con carico di mais in Italia

A Ravenna, 'piccolo passo per ritorno a normalità degli scambi'

12 agosto, 19:37
Porto Ravenna Porto Ravenna
(di Stefania Passarella) (ANSA) - BOLOGNA, 12 AGO - È approdata in Italia la prima nave con cereali dall'Ucraina frutto dell'intesa di Istanbul per il trasporto sicuro di grano e cibo dai porti ucraini. Una nave cargo battente bandiera maltese, la Rojen, con 15mila tonnellate di semi di mais. Partita da Chornomorsk, vicino a Odessa, il 5 agosto, scarica il suo prezioso carico in banchina a Ravenna dopo una sosta a Istanbul per controlli. A salutare il suo arrivo al porto adriatico anche l'ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk.

Si tratta del primo convoglio commerciale che raggiunge l'Italia dopo lo sblocco diplomatico dei giorni scorsi. "Una giornata molto importante", ha commentato il sindaco di Ravenna Michele De Pascale incontrando l'ambasciatore Melnyk, perché rappresenta "un piccolo passo per un ritorno alla normalità" degli scambi commerciali, seppur al momento la possibilità sia ristretta ai traffici agroalimentari. A Ravenna è attesa anche la Sacura, con 11mila tonnellate di semi di soia destinati all'alimentazione animale. È già in viaggio e il suo arrivo è previsto per il 16 di agosto. Per la stessa data dovrebbe arrivare in Italia un'altra nave dall'Ucraina, la Mv Mustafa Necati, con un carico di 6mila tonnellate di olio grezzo di semi di girasole, diretta al porto pugliese di Monopoli. Al momento questo cargo è fermo in Turchia, a Istanbul.

Ciò che trasportano sono vitali materie prime destinate a mangimi per allevamenti e alla filiera alimentare. Tuttavia, secondo alcune stime, per l'Italia non sarà una boccata d'ossigeno definitiva per la corsa dei prezzi. Filiera Italiana conferma per l'alimentare aggregato un tendenziale aumento dei prezzi del 9,6% a luglio rispetto a un anno fa. Con dati peggiori se presi i singoli comparti penalizzati dal conflitto russo-ucraino: +65,8% per 'altri oli alimentari', +21,6% per 'farine e altri cereali', +21% per la pasta. Lo sblocco dell'export ucraino però è uno spiraglio importante non solo sul fronte diplomatico ma soprattutto per la drammatica crisi alimentare globale aggravata da questa guerra. Dall'invasione russa del 24 febbraio si stima che siano rimaste 'ostaggio' dei combattimenti russo-ucraini 25 milioni di tonnellate di cereali e prodotti alimentari simili.

Ad oggi, secondo l'agenzia di stampa russa Interfax, sono 14 i bastimenti carichi di cereali partiti dai tre porti ucraini - Odessa, Chernomorsk e Yuzhny - sulla base dell'intesa che dovrebbe consentire a Kiev di riprendere le esportazioni di cereali su corridoi sicuri dopo un blocco quasi totale che è durato oltre cinque mesi e del quale Ucraina e Occidente accusano la Russia. Decisivo l'accordo tra Ankara, Mosca, Kiev e Onu siglato il 22 luglio a Istanbul che prevede proprio nel porto turco un crocevia fondamentale per la ripresa dei traffici. Qui è stato approntato un centro di coordinamento che ispeziona tutte le navi che lasciano i porti ucraini per assicurarsi che non trasportino armi o carichi non autorizzati, una delle condizioni del patto. (ANSA).

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