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Porti: D'Agostino candidato a presidenza europea Espo

Sentenza Tar emessa in tempo per consentire presentazione

03 luglio, 15:18

 Ieri la sentenza del Tar del Lazio e oggi la candidatura alla presidenza di ESPO - European Sea Ports Organisation, di cui è uno dei due vicepresidenti. Il provvedimento del Tribunale amministrativo che ha reinsediato di fatto il presidente dell'Autorità di sistema del mar Adriatico orientale, Zeno D'Agostino, è stato (casualmente) in prefetta sincronia con l'Executive Committee dell'organizzazione europea, che oggi appunto si è riunito per ufficializzare la presentazione delle candidature.

Con D'Agostino, si è candidata l'altra vicepresidente, la finlandese Annaleena Makila (Managing Director della Finnish Port Association).

Le elezioni si svolgeranno a novembre, alla scadenza del biennio di presidenza, quando dunque decadrà l'irlandese Eamonn O'Reilly (Chief Executive of the Port of Dublin).

D'Agostino è di nuovo al lavoro dopo la firma ieri sera del decreto della ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, domani sarà di nuovo nell'ufficio alla Torre del Lloyd.

"Sono tornato giusto in tempo per candidarmi, e non ho sassolini nelle scarpe - dice D'Agostino all'ANSA rispondendo a una domanda specifica - Torno a fare quello che facevo prima, se l'interesse di chi ha fatto denuncia era di indebolire il sottoscritto, la mossa si è rivelata un boomerang. Dunque di chiunque si tratti, va ringraziato".

La carica di presidente dell'Autorità portuale dunque non era inconferibile, secondo il Tar, nonostante fosse già presidente del Ttp (controllato per il 40% dalla stessa Autorità). Ora, questa dovrà nominare un nuovo presidente del Trieste Terminal Passeggeri: "Ci stiamo pensando, vedremo...", annuncia D'Agostino, che si è dimesso da questa carica dopo la delibera Anac e non si ricandiderà per una latente incompatibilità individuata dal Tar.

E il popolo dei portuali? "Li ho sentiti e ci siamo scritti più volte in questo periodo. 'Siamo pronti a tornare in piazza', mi hanno detto, erano tutti in apprensione, volevano tirarmi su il morale. Questa è una storia a lieto fine, fa piacere a me e a Mario Sommariva (tornato nelle funzioni di Segretario generale) fare qualcosa che crea lavoro". (ANSA).

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