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Alluvione Marche: Comitato, mettere in sicurezza il territorio

Alluvione Marche: Comitato, mettere in sicurezza il territorio

Documento imprese e cittadini Senigallia a presidente e ministri

SENIGALLIA, 26 maggio 2023, 15:27

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le imprese e i cittadini di Senigallia e del suo hinterland vogliono una soluzione per la messa in sicurezza del territorio con interventi, in particolare, di pulitura degli alvei dei fiumi prima ancora di opere come le vasche/casse di espansione altrimenti inefficaci e nel perdurante pericolo. È il concetto espresso in un documento dal "Comitato tra i due fiumi (Misa e Nevola ndr) - Le imprese per il territorio. Alluvione 15 settembre 2022", e inviato ai ministri Nello Musumeci (Protezione civile e politiche del mare), Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente e sicurezza energetica) e alla Regione Marche, in persona del presidente Francesco Acquaroli, commissario delegato per l'emergenza.
    "Quel che risulta da fare con somma urgenza supera di gran lunga il fatto, risibile rispetto ai bisogni del territorio. - scrive - Non c'è più tempo. Non è possibile che ci si preoccupi di studi e progettazioni di vasche... Imprese e cittadini chiedono la messa in sicurezza immediata con attività globale di pulitura e ripristino degli alvei anche dai cumuli di detriti che impediscono il regolare fluire delle acque e innalzano pericolosamente il letto dei fiumi". Oltre otto mesi sono "trascorsi da una tragedia per la quale cittadini e aziende, il territorio dei fiumi Misa e Nevola, insieme tutti e coraggiosamente, stanno ancora ricucendo gli strappi di vite stravolte dalla perdita di ogni cosa, nella difficoltà economica ed emotiva, umana, da superare in ogni ora trascorsa. Fondi agevolazioni, deroghe normative non hanno impedito che a otto mesi dal disastro, il bilancio di interventi delle opere e sostegni sia di segno negativo". "Il 15 settembre, violentati e sommersi dall'acqua e dal fango impietosi, - ricorda - aziende e cittadini hanno constatato il non risolto, l'improcrastinabile, il necessario, l'urgente, nel crollo totale della speranza che avevano abbracciato per poter andare avanti, nell'altra tragedia, quella del 2/4 Maggio 2014". "Ad oggi - lamenta il Comitato - sono stati effettuati interventi risibili, 'a braccio' ed 'a chiamata', non adeguati al pericolo in atto e alle possibilità di interventi da effettuare con i fondi messi a disposizione dal governo per la prima emergenza".
   

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