(ANSA) - ANCONA, 28 GEN - "Le intercettazioni telefoniche
costituiscono un mezzo di prova fondamentale per individuare
autori di reati, non solo per reati di terrorismo o di mafia".
Così il neo procuratore generale della Corte d'appello di Ancona
Roberto Rossi nel suo intervento all'apertura dell'Anno
giudiziario nelle Marche.
"La diffusione mediatica del contenuto di intercettazioni
telefoniche, - ha premesso il magistrato -, tanto più se
riferite a persone che non sono soggetti neppure del
procedimento penale, è un dato di inciviltà giuridica e si pone
in contrasto con norme costituzionali". "Detto questo, - ha
aggiunto - non posso non rilevare che le stesse intercettazioni
telefoniche costituiscano un mezzo di prova fondamentale per
individuare autori di reati, non solo per reati di terrorismo o
di mafia". "Chiunque di noi - ha detto ancora Rossi - può
fornire testimonianza che autori di gravi reati, dalla violenza
sessuale alle rapine alle estorsioni e traffico di droga, sono
stati individuati grazie a indizi delle intercettazioni
telefoniche".
"Mi sento quindi di esprimere l'auspicio che, chi interviene
con modifiche in vari ambiti, tenga presente che di regola la
parte più debole nel processo penale è la vittima del reato - ha
sottolineato - alle cui legittime aspettative di giustizia
occorre corrispondere in maniera prioritaria; a queste legittime
aspettative di giustizia si corrisponde anche fornendo alla
polizia giudiziaria e alla magistratura - ha concluso -
strumenti investigativi che, nell'ineludibile rispetto delle
garanzie difensive, abbiano il carattere dell'idoneità e
dell'efficacia per individuare gli autori di reato". (ANSA).
Intercettazioni: Rossi, fondamentali per tutti i reati gravi
Pg Ancona, diffusione inciviltà giuridica ma priorità vittime
