(ANSA) - ANCONA, 24 GEN - "Se comprendere è impossibile,
conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può
ritornare". Sono le parole di Primo Levi che il presidente del
Consiglio regionale delle Marche, Dino Latini, ha scelto per il
suo intervento nella seduta aperta dell'Assemblea legislativa
dedicata al "Giorno della Memoria" a cui è presente il Rabbino
capo della Comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni.
"Attraverso tutti i suoi apparati, la fabbrica della morte del
Terzo Reich - ha
detto Latini - portò allo sterminio fisico di circa 15 milioni
di persone considerate inferiori e indesiderabili per motivi
razziali e politici". Il presidente dell'Assemblea ha richiamato
anche al monito lanciato da Liliana Segre nel suo intervento
nell'Aula del Senato il 18 gennaio, per non perdere la vera
essenza del "Giorno della Memoria": i viaggi della Memoria "non
sono gite", ad Auschwitz "si va in silenzio, con vestiti
adeguati" come "in un santuario", in "un modo civile, religioso,
nostalgico" e "magari avendo saltato la colazione del mattino".
Per evitare il rischio di ridurre il tutto ad "un
superficiale resoconto di numeri, date e foto scolorite dal
tempo", secondo il presidente del Consiglio regionale è
necessario "narrare le storie delle persone, percepire i loro
sentimenti, il dolore e la disperazione". Tra tante, Latini ha
posto in primo piano quella di Gena Turgel, divenuta poi "la
Sposa di Belsen". Ragazzina polacca di 16 anni sopravvisse a
quattro campi di concentramento, alla camera a gas ed ebbe anche
l'occasione di conoscere e curare Anna Frank. Quando il campo di
sterminio di Bergen-Belsen fu liberato dagli inglesi conobbe un
giovane ufficiale dell'esercito, Norman Turgel, che divenne suo
marito. Visse fino a 95 anni con i tre figli e otto nipoti.
"Ho voluto narrare questa storia - ha rimarcato il presidente
- perché rappresenta un segno di speranza, di rinascita e di
come, anche di fronte alla disperazione assoluta, la vita
riserva sempre gioie inaspettate e la forza dell'amore supera
anche la miseria umana. L'ho voluta narrare per riaffermare che
tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e
diritti, come sancito dalla Dichiarazione universale sugli
stessi diritti umani". (ANSA).
Giorno Memoria: Latini, storie di persone, dolore e disperazione
Seduta aperta Consiglio Marche. Presidente richiama monito Segre
