Sono 26mila i lavoratori e le
lavoratrici domestiche nelle Marche nel 2020, con un aumento di
oltre 2 mila unità rispetto all'anno precedente (+8,5%). Si
tratta di 16 mila badanti e 10 mila colf impegnate nelle
famiglie marchigiane. Un mondo quasi completamente al femminile
(92% donne e 8% uomini), rileva la Cgil che rende noti i dati,
composto di lavoratrici prevalentemente straniere e con oltre 50
anni di età.
Secondo il sindacato, la metà percepisce una retribuzione media
lorda annua inferiore a 5mila euro (47,3% del totale). Poco meno
di un terzo si colloca invece nella fascia retributiva tra 5 e
10mila euro l'anno (30,6%). "Nel contesto sociale, questo
settore assolve a un ruolo di vitale importanza per le famiglie
con una richiesta ancora in crescita - dichiara Barbara Lucchi,
segretaria generale Filcams Cgil Marche - . Oltre al rinnovo del
Ccnl avvenuto in piena pandemia, continuiamo a lavorare per
offrire maggiori tutele a lavoratori e famiglie". Parla di "un
esercito invisibile del lavoro di cura, che è ormai un pilastro
del welfare" Rossella Marinucci, segretaria regionale con delega
al welfare e al mercato del lavoro. Nelle Marche, le persone
over 65 anni con gravi difficoltà nella cura personale che
vengono assistite da badanti sono 23mila e rappresentano il
45,4% degli anziani over 65 con grave riduzione dell'autonomia
nelle attività essenziali di cura: una percentuale molto più
alta rispetto alla media nazionale (25,9%) e aelle regioni del
Centro (32,2%). Secondo Daniela Barbaresi, segretaria generale
della Cgil Marche, "sono dati che confermano l'inadeguatezza
della rete sanitaria e di welfare a sostegno delle persone
fragili e anziane. E' urgente che la Regione si attivi per
programmare le azioni di attuazione del Pnrr che punta sul
rafforzamento della medicina di territorio e sull'assistenza
domiciliare, indicando la casa come il principale luogo di
cura". In particolare, "entro il 2026, nelle Marche, dovranno
essere prese in carico, per le cure domiciliari, oltre 40mila
persone over 65, il triplo delle 15mila attuali. Chiediamo alla
Regione ed in particolare all'assessore Saltamartini come pensa
di dare piena attuazione a questi obiettivi e priorità"
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