"Il giorno della prima comunione il
bimbo Roberto Mancini doveva giocare una partita, il parroco di
allora concesse di terminare un po' prima la messa e gli permise
di scendere in campo per aiutare la sua squadra". A raccontare
all'ANSA l'aneddoto sul ct della Nazionale è don Federico Rango,
il vice parroco della chiesa di San Sebastiano di Jesi, dove
Mancini ha iniziato a tirare i primi calci a un pallone nel
campetto dell'Aurora Calcio, cioè l'oratorio della parrocchia.
"Roberto - spiega il giovane sacerdote - viveva nei palazzi di
fronte alla chiesa ed era normale per lui giocare qui". "Ieri
sera, negli spazi dell'oratorio - continua don Federico -
abbiamo allestito un maxi schermo per seguire la finale degli
Europei, abbiamo ospitato circa 300 tifosi e non solo di Jesi,
alcuni hanno raggiunto la nostra città in camper per seguire
proprio la partita dal luogo dove il 'Mancio' ha mosso i primi
passi da calciatore". Adesso in parrocchia attendono la visita
del commissario tecnico campione d'Europa: "Ho già invitato
qualche tempo fa Mancini a organizzare una partita sul nostro
campo - racconta il sacerdote -. Spero che accolga presto
l'invito". "Se giocherò pure io? Non amo molto il calcio, ho
sempre giocato a pallavolo, ma questa volta scenderò in campo.
Il ruolo? In panchina", dice sorridendo il religioso. E alla
domanda se tra i bimbi dell'oratorio ci sia un nuovo Mancini,
risponde così: "Ci sono nuovi Mancini e nuove Mancini, alla
tradizionale Aurora Calcio si è aggiunta la squadra femminile
della Jesina Calcio".
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