Il corpo umano in una continua
ricerca di forme e asimmetrie, capaci di renderlo forma
fotografica e artistica sia nell'utilizzo delle immagini che
delle tecniche di lavorazione. Così il fotografo di moda Manuel
Scrima si dedica all'arte con la mostra Disembody, primo
appuntamento della rassegna New Post Human in programma per la
stagione 2020/21 iniziativa che rientra nella rassegna DAAM.
Il fotografo, regista e artista italo-belga che ha lavorato
ed esposto in diversi Paesi, una sua permanente si trova a
Napoli al 19 piano del grattacielo sede dell'Università Pegaso,
presenta per la prima volta un lavoro sul corpo umano che
utilizza diverse tecniche fotografiche, diverse lastre
sovrapposte, ed artistiche, come la realizzazione su ceramica.
"Un nuovo uomo vitruviano - spiega Scrima - in posizioni
diverse, una ricerca dell'astrazione creando immagini
asimmetriche, sovrapposte, fino ad arrivare al mosaico che
racchiude ottocento corpi stampati su quarzo a rendere
l'immagine, optical e caleidoscopica".
I suoi modelli non indossano abiti ma sono vestiti di arte,
grazie al fatto che sono fotografati attraverso tessuti. I corpi
nudi si stagliano come pure forme e sono inquadrati in un
ingranaggio di stile. Tutto ciò paradossalmente li rende fluidi,
non più vittime e prigionieri di concetti, canoni e idee.
La mostra, curata da Chiara Canali, presenta una forma nuova
e originale di astrattismo, senza perdere l'anima dei soggetti
rappresentati con sensibilità edonistica. Spirito libero e
attento, Manuel Scrima ha realizzato anche un ampio lavoro
fotografico sulla cultura delle popolazioni africane.
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