Una visita condivisa e partecipata,
quella dell'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, al
Consiglio regionale della Lombardia. Dopo l'intervento in Aula,
Delpini ha salutato i dipendenti regionali e ha visitato la
mostra organizzata con il Museo della Brigata Ebraica e con
l'Associazione Figli della Shoah al Pirellone di Milano.
L'Arcivescovo ha poi firmato il Libro d'Onore e ha ricevuto
dalle mani del presidente Alessandro Fermi il Sigillo
longobardo, riconoscimento attribuito dalla Regione ai cittadini
lombardi che hanno portato alto il nome della Lombardia nel
mondo.
Fermi ha ricordato al'arcivescovo l'importanza della
"partecipazione attiva del mondo cattolico nella politica"
augurandosi una "rinnovata partecipazione attiva dei cattolici".
Per Gianluca Comazzi, capogruppo di FI le parole di Delpini
sono un "invito a fare di più con impegno, dedizione e onestà".
"Il riferimento al futuro della Lombardia nell'ottica
dell'attenzione ai più giovani, alla famiglia al lavoro - ha
detto invece il capogruppo dem Fabio Pizzul - è un segnale forte
a una Regione che troppo spesso, in questi ultimi anni, si è
limitata a conservare l' esistente e non è stata capace di
immaginare un futuro credibile e condiviso", mentre il rimando
"alla consulta per le religioni" è un richiamo "alla necessità
di affrontare, con razionalità e con apertura, alcuni temi che,
troppo spesso, in Regione Lombardia sono oggetto di speculazione
politica".
Per Monica Forte, del M5S, il richiamo alla corruzione del
paese "rappresenta un monito ai politici che non possono
lasciare solo alla magistratura il compito di contrastare
corruzione, illegalità e mafie".
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