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Bimbo ucciso da padre: a Milano partita per ricordare Federico

Bimbo ucciso da padre: a Milano partita per ricordare Federico

Giornalisti e carabinieri su campo da calcio e concorso d'arte

MILANO, 29 maggio 2022, 13:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una partita di calcio tra giornalisti e carabinieri per ricordare Federico Barakat, il bambino di 8 anni che il 5 febbraio 2009 fu dal padre durante un "incontro protetto" nel consultorio di San Donato Milanese (Milano) come vendetta nei confronti della madre. Alimentare il ricordo di un bambino che oggi avrebbe avuto 22 anni è lo spirito dell'evento "Trofeo Federico nel cuore", che per il secondo anno si svolgerà alle 14 di domani nel campo di via Alessandro Fleming 13, al Centro Sportivo US Triestina.
    L'iniziativa è patrocinata dal Comune di Milano e sponsorizzata da Radio Lombardia, e vedrà la partecipazione di cronisti e rappresentanti dell'Arma dei carabinieri. "Un maresciallo della stazione di San Donato ha avuto un ruolo fondamentale nel tentativo di salvare Federico - spiega Antonella Penati, mamma di Federico e oggi presidentessa dell'associazione "Federico nel cuore onlus" - a tal punto che il mio bimbo parlava di lui definendolo "il suo Comandante". "Federico proprio grazie a quel rapporto così stretto con l'investigatore avrebbe voluto fare il Carabiniere per aiutare gli altri. Avevo due modi di reagire alla tragedia dell'omicidio di mio figlio - continua la Penati - uno di questi era mettermi al servizio degli altri per fare in modo che non accada mai più che bambini sfortunati come il mio piccolo possano essere salvati".
    Per questa seconda edizione del Trofeo l'associazione ha organizzato con gli studenti dell'istituto Iqbal Masih un concorso d'arte finalizzato alla realizzazione di una maglia contro la violenza. All'incontro sarà presente il consigliere comunale e vicepresidente Commissione Sicurezza e Coesione Sociale, Daniele Nahum: "L'impegno di Antonella dimostra come un dolore non guaribile possa trasformarsi in una storia di testimonianza civile. Quella che sta portando avanti è anche una battaglia per i diritti dei minori a cui deve essere garantita protezione verso un genitore aggressivo e violento".
   

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