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Ucciso in piazza: fratelli, non meritava una fine simile

Ucciso in piazza

Ucciso in piazza: fratelli, non meritava una fine simile

Comunità marocchine e famigliari in piazza a Biella

BIELLA, 31 luglio 2021, 17:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un centinaio di persone ha partecipato, a Biella, al presidio dell'associazione Al Huda per Youns El Bossettaoui, il 39enne di origini marocchine ucciso lo scorso 20 luglio a Voghera da Massimo Adriatici, assessore leghista alla Sicurezza. Fino al 2012 la vittima viveva a Ponderano, nel Biellese, e gestiva un negozio di telefonia. Alla manifestazione sono intervenuti anche due suoi fratelli, Amin e Ali.
    " Youns era malato. Era una brava persona anche se aveva dei problemi - hanno ricordato Amin e Ali -. Ma nessuno che sia cattolico, ateo o musulmano si meritava una simile fine. Gli siamo stati vicini. I nostri genitori ogni settimana andavano a trovarlo, ma lui si sentiva soffocare, non voleva tornare a casa e, malgrado i tanti tentativi, non ci è stato possibile inserirlo in un centro di recupero".
    Durante il sit in è stato anche fatto ascoltare un audio della figlia di Youns, 8 anni appena, che vive in Marocco. La bimba lo ha mandato ai nonni per chiedere come mai il padre non rispondesse alle sue chiamate. Il discorso è stato tradotto in diretta dalla cugina. "Questo non è un evento politico, vogliamo esprimere vicinanza ai famigliari e chiedere giustizia", ha detto Mohamed El Sachet, presidente dell'associazione Al Huda che ha organizzato il presidio e consigliere comunale del Pd.
   
   

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