Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Morta dopo liposuzione, verso processo

Morta dopo liposuzione, verso processo

Decesso per infezione dopo intervento, ipotesi omicidio colposo

MILANO, 26 gennaio 2021, 14:04

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

La Procura di Milano ha chiuso le indagini in vista della richiesta di processo a carico di Mattia Colli, medico chirurgo del 'Centro di chirurgia plastica ed estetica MC' che si trova in centro nel capoluogo lombardo, accusato di omicidio colposo per la morte di una donna di 36 anni deceduta l'11 aprile 2018 per complicanze seguite a un intervento di liposuzione a cui si era sottoposta il 5 luglio 2017.
    L'intervento, secondo la denuncia del compagno, avrebbe causato il decesso dopo "mesi di agonia". Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Luisa Baima Bollone e condotta dal Nas dei carabinieri, è stata effettuata una complessa consulenza medico-legale. La donna, dopo l'asportazione di parte del tessuto adiposo ai fianchi, all'addome e alle gambe, si era sentita male con febbre e convulsioni per una "fascite necrotizzante", ossia una grave forma di infezione. Il chirurgo, stando al difensore, l'avvocato Gian Filippo Schiaffino, "ha seguito tutte le regole e le prescrizioni anche nella fase post operatoria".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza