Erg ha chiuso il primo trimestre
dell'anno con un utile di 76 milioni di euro, in forte calo
rispetto ai 388 milioni dello stesso periodo del 2022, che
beneficiava della plusvalenza netta di 324 milioni per la
vendita dell'impianto idroelettrico di Terni, ricavi in lieve
flessione, da 215 a 213 milioni, e un margine operativo lordo
sceso da 166 a 164 milioni.
I risultati 'adjusted' sono in linea con quelli dello scorso
anno, con un mol a 167 milioni di euro (168 milioni nel primo
trimestre 2022) e un utile netto stabile a 84 milioni, grazie al
contributo delle acquisizioni fatte nel secondo semestre 2022 e
alla progressiva entrata in esercizio di parchi sviluppati
internamente in Italia e all'estero (526 MW), che hanno
compensato uno scenario prezzi in forte calo rispetto al 2022.
"In un contesto ancora volatile e incerto, Erg dà prova della
propria resilienza industriale e finanziaria e registra
risultati in linea con l'anno precedente nonostante uno scenario
prezzi in forte contrazione grazie al pieno contributo della
nuova capacità, sia derivante dalle acquisizioni che dallo
sviluppo organico. Erg ha inoltre continuato il suo percorso di
diversificazione tecnologica e geografica con l'acquisizione del
parco fotovoltaico di Garnacha in Spagna, il più grande per
capacità nel portafoglio rinnovabile del Gruppo", ha commentato
l'ad Paolo Luigi Merli.
Il gruppo ha confermato la guidance per il 2023, con l'attesa
di un ebitda compreso tra 500 e 550 milioni mentre In seguito
all'acquisizione in Spagna gli investimenti sono previsti in
rialzo nel range compreso tra 500 e 600 milioni (da 400-500
milioni) e così come l'indebitamento, atteso in area 1,4-1,5
miliardi.
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