"Oggi abbiamo superato la scadenza
del 16 febbraio grazie all'aiuto della squadra e abbiamo avviato
una composizione negoziata della crisi per prevenire una
situazione di squilibrio finanziario in cui ci troviamo. Abbiamo
presentato un piano, ora dobbiamo cercare di realizzarlo per
portare in sicurezza il club". A parlare è l'avvocato Antonio
Romei, componente del cda della Sampdoria, ai microfoni della
"Politica nel pallone" su Gr Parlamento. Romei ha fatto il punto
sul momento difficile della squadra ma soprattutto del club dopo
che sono andare deserte sei assemblee straordinarie per la
ricapitalizzazione e solo grazie ad alcune rinunce dei giocatori
è stato possibile pagare gli stipendi evitando la
penalizzazione. Club che rimane comunque in vendita.
"La trattativa Barnaba non è andata a buon fine perché aveva
condizioni non verificate. Ogni trattativa deve trovare incontro
tra venditore e acquirente e questo finora non c'è stato. Anche
io mi chiedo il perché si fatichi a trovare un acquirente per un
club così prestigioso. Le trattative si fanno negli studi
legali, non con i comunicati. Noi facciamo di tutto per
mantenere la categoria ed evitare conseguenze più dolorose e
lavoriamo solo per questo. Le trattative - ha aggiunto Romei -
le fa il trustee con l'advisor e non abbiamo alcuna possibilità
di interferire nel processo di vendita che è standardizzato e,
se ci sono trattative, devono essere riservate per definizione".
La Sampdoria non ha perso però l'affetto dei tifosi,
nonostante il penultimo posto e l'incredibile record negativo
di non aver ancora vinto in casa in tutto il campionato. "I
tifosi vanno solamente ringraziati. Sono 13 mesi che lavoriamo
per dare speranze, e io ancora oggi sono fiducioso affinchè si
trovi una soluzione. Ci sono tutti i presupposti, ma serve che
ci sia qualcuno disposto a investire nel club. Noi più di
mantenere il club in regola non possiamo fare. Secondo me la
Samp è una grande opportunità, abbiamo ancora qualche mese di
fronte a noi».
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