Dal 2023 il peso dell'anzianità
della popolazione diventerà un criterio strutturale per il
riparto del Fondo Sanitario Nazionale: è questo il principale e
più importante risultato ottenuto dalla Liguria nel dibattito
sul riparto del Fondo, che oggi si è concluso con una fumata
bianca in Conferenza delle Regioni. L'accordo raggiunto prevede
per quest'anno la destinazione alla Liguria di 3 miliardi e 219
milioni, rispetto ai 3 miliardi e 174 milioni del 2021 da
riparto del fondo indistinto, con 45 milioni in più. A queste
risorse, vanno aggiunti i primi 42 milioni riconosciuti alla
Liguria anche ai fini di un parziale ristoro per aumento
dell'energia e emergenza covid.
"Siamo soddisfatti - affermano il presidente della Regione
Giovanni Toti e l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola - per
il risultato ottenuto di portata storica per la regione più
anziana d'Italia, con un indice di vecchiaia elevatissimo: la
media italiana conta 1,8 over 65enne ogni giovane under14, in
Liguria contiamo 2,66. Il riconoscimento di questo criterio è
stato una battaglia di civiltà perché è evidente che una regione
'anziana' deve sostenere costi molto più elevati rispetto ad una
regione più 'giovane'. Tra l'altro quest'anno abbiamo ottenuto
un incremento del fondo indistinto, un ulteriore risultato
positivo in un quadro nazionale complesso".
Per quanto riguarda il criterio del peso dell'anzianità della
popolazione, reso strutturale dal 2023, alla Liguria dal
prossimo anno verrà riconosciuto ogni anno in maniera stabile il
17% del 'fondino', ovvero della quota premiale nazionale che
varrà lo 0,5% del fondo indistinto: per la Liguria nel 2023 si
tratterà di 109 milioni.
"Rimane nel mondo sanitario un problema importante - concludono
Toti e Gratarola - che vale per tutto il Paese legato alla
carenza di medici soprattutto nell'ambito
dell'emergenza-urgenza. Su questo auspichiamo che il Governo
apra un tavolo di confronto con le Regioni".
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